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Vellutata di cavolfiore light
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Quali sono i grassi buoni e dove si trovano
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Il latte e le alterative vegetali: soia, avena, riso, mandorla…
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COME NON INGRASSARE DURANTE LE FESTE

Festività di Natale, Santo Stefano, Capodanno ed Epifania: esiste una strategia per uscire da questo turbinio calorico senza farsi troppo male?

Non è facile, ma qualche consiglio per non oltrepassare il limite esiste, e non è impossibile da seguire…

Certo, le feste sono tante, tutte concentrate in pochi giorni e in queste occasioni i pasti, oltre a essere abbondanti, sono anche molto più calorici del solito. La prima raccomandazione che possiamo dare è di evitare i bis e contenere le quantità. Riduciamo le porzioni, soprattutto se vogliamo assaggiare un po’ di tutto.

Ci sono alimenti che contribuiscono a far “danni” più di altri e ai quali magari diamo troppa poca importanza?

Di sicuro i condimenti, e tutti quei cibi o liquidi che fanno da contorno ai piatti principali, a partire dagli antipasti per passare al pezzetto di formaggio, alle bibite, agli alcolici, alla frutta secca. Qualche esempio di rapporto dosi/kcal, anche solo nei condimenti, può rendere meglio l’idea. Ad esempio, un cucchiaio di olio è pari a 90 kcal, uno di panna a 50 Kcal, uno di formaggio grana/parmigiano a 40 Kcal mentre un cucchiaino di zucchero a 20 kcal. Se sommiamo caloria a caloria, il conto finisce per essere presto fatto. Nel bere, acqua a parte, sono inoltre moltissime le calorie che ingeriamo in forma di zucchero e alcol: un bicchiere di vino da 125 ml è pari a quasi 100 calorie, la stessa quantità apportata da 40 ml di superalcolico.

La frutta secca non manca mai sulle tavole delle feste. Sfiziosa, sì, ma anche molto calorica, forse anche troppo…

In genere parliamo di frutta secca ma questa comprende due tipi di alimenti: la frutta oleosa (mandorle, noci, nocciole, pinoli e pistacchi) e la frutta che si ottiene dalla disidratazione delle versioni fresche, quella che infatti chiamiamo disidratata (datteri, prugne, uva sultanina, fichi, banane, albicocche, ecc…). Si tratta di cibi a densità calorica elevata, che più che consumare a fine pasto potremmo consumare come break di giornata, quando si fa attività sportiva, come ad esempio sciare. Di buono c’è, nella frutta secca, che i grassi presenti sono buoni, i cosiddetti “insaturi”, mentre non è così per la frutta disidratata dove siamo nel regno degli zuccheri. Se non se ne può proprio fare a meno, allora concediamoci non più di tre noci o una decina di nocciole/mandorle al giorno.

Il torrone è un dolce da bandire rispetto gli altri classici della tradizione, panettone o pandoro?

Direi di no, è certamente un dolce e quindi ricco di calorie ma non è tra i peggiori. Se vogliamo fare un paragone, è più calorico il pandoro del panettone. Se rapportiamo dose/kcal, una fetta di panettone da 80 gr corrisponde a 260/270 kcal mentre un’analoga di pandoro supera le 300 Kcal. Una porzione medio grande di torrone (circa 50-60 g) ha più o meno le stesse calorie di una fetta medio-piccola (circa 80g) di panettone, circa 240/280 Kcal.

Meglio pesce che carne e tra le carni, meglio bianca che rossa?

Sì questa è una regola generale che dovremmo adottare se vogliamo seguire una dieta alimentare corretta per il nostro organismo, cercando di dare più spazio a secondi di pesce piuttosto che di carne e, se carne deve essere, possiamo rispettare la tradizione scegliendo faraona o tacchino. Nell’accompagnare i piatti principali, poi, cerchiamo di limitare le salse o l’aggiunta dell’intingolo.

Ci sono accorgimenti da prendere per evitare qualche chilo in più post feste?

Posto che la moderazione può essere la nostra strategia vincente, si potrebbe tenere sotto controllo l’alimentazione nei giorni che stanno tra una festa e l’altra e, in quei giorni, consumare pasti leggeri e semplici. Si posso sfruttare inoltre queste stesse giornate per aumentare il dispendio energetico e quindi camminare un po’ di più e, se si è sportivi, accrescere l’allenamento. Comunque, evitiamo di saltare i pasti. È vero che se non mangio non introduco calorie, ma l’organismo in questo modo viene sottoposto a uno stress non indifferente e alla fine controproducente.

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