Bisogna stare attenti al pesce dopato, l’uso di sostanze chimiche per farlo sembrare fresco da parte di qualche commerciante e pescatore disonesto può creare problemi alla salute»: l’associazione Slow Food lancia un avvertimento da Slow Fish, che si è concluso a Genova, 12 maggio, in particolare per le segnalazioni sull’uso di una sostanza in vendita via internet in Spagna, il “cafados“, e chiede al Governo di avviare un piano nazionale di controlli nei mercati ittici contro l’uso di sostanze chimiche per la conservazione del pesce fresco.
«Da due anni registriamo l’uso del “cafados“, che in Italia è vietato», spiega Silvio Greco, responsabile scientifico di Slow Fish. «Mescolato al ghiaccio mantiene per oltre una settimana inalterate le caratteristiche del pesce facendolo sembrare fresco. In verità il pesce marcisce e produce stamina che ha effetti tossici e può creare problemi gravi di salute a chi ha disturbi al cuore. Non vogliamo fare inutili allarmismi – spiega Greco – ma la facilità di procurarsi il cafados su un sito internet spagnolo può far crescere il fenomeno. Accanto a qualche disonesto ci può essere anche chi usa in buona fede il prodotto chimico». Greco denuncia anche l’uso di altri prodotti chimici per far sembrare fresco il pesce, come acido borico e acqua ossigenata, e monossido di carbonio.