Il magnesio è uno dei minerali fondamentali per il nostro organismo. Diversi studi dimostrano che è frequente una sua carenza in persone con ipertensione, così come nel diabete. Si sa da tempo che il minerale svolge una funzione rilevante nell’attività cardiaca: un suo deficit, che spesso si accompagna a una carenza di potassio, può causare aritmie. Inoltre, di grande interesse sono gli studi sulla concentrazione di magnesio nel cervello, che diminuisce drasticamente con l’invecchiamento, mentre aumenta la concentrazione di calcio. Questo squilibrio è altamente dannoso poiché induce meccanismi di morte dei neuroni.
Sul cuore, arriva adesso una conferma importante. American Journal of Clinical Nutrition pubblica uno studio, realizzato su quasi 8000 persone seguite per 10 anni, che dimostra come nelle persone con più bassi livelli di magnesio ci sia un aumento del 60% del rischio di infarto cardiaco acuto.
Ci può essere una carenza di magnesio nella nostra dieta?
È stato calcolato che nei Paesi occidentali, cento anni fa, la quantità di magnesio assunta giornalmente era, almeno, tra i 450 e i 485 milligrammi. Si poteva raggiungere questo livello, mangiando solo qualche etto di pane e una minestra di fagioli e cipolle. Oggi, invece, a causa della raffinazione delle farine, dell’uso di fertilizzanti chimici, che fanno diminuire la presenza del minerale nei prodotti ortofrutticoli, e a causa della scarsa presenza di leguminose nella dieta, la quantità di magnesio che giornalmente assumiamo oscilla tra i 185 e i 260 milligrammi per i maschi e tra 172 e 235 per le femmine. La quantità di magnesio che bisognerebbe assumere giornalmente è quella dei nostri bisnonni: 450-500 milligrammi al giorno. Quindi non facciamo mancare in tavola pasta e pane con farina integrale, nocciole, noci, mandorle, fagioli secchi, fave, gamberetti, vongole, tutti cibi ricchi di magnesio.