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Vellutata di cavolfiore light
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Quali sono i grassi buoni e dove si trovano
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Il latte e le alterative vegetali: soia, avena, riso, mandorla…
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NUTRIRE I CAPELLI

Come tutti i mammiferi l’uomo ha la superficie del corpo coperta di peli, che hanno lo scopo di proteggere la pelle e di mantenere costante la temperatura corporea. I capelli, inoltre, filtrano le radiazioni solari e ammortizzano eventuali traumi: essi sono anche lo specchio dell’anima, sensibili ai cambiamenti ambientali così come alle trasformazioni e alle alterazioni dell’organismo.

Un laboratorio di aminoacidi

Ogni capello è un vero e proprio laboratorio: la sua struttura complessa è formata da fibre di cheratina, una scleroproteina che si trova anche nelle unghie e nella pelle, caratterizzata da elasticità, forza e resistenza ai danni atmosferici e chimici. La cheratina è ricca di aminoacidi solforati: metionina, cisteina e tirosina. Il loro corretto apporto determina perciò la qualità dei capelli: la cisteina contribuisce ad assicurare robustezza, elasticità e a potenziarne la crescita. La metionina è un aminoacido “essenziale” perché non può essere sintetizzata dall’organismo e deve essere assunta obbligatoriamente con la dieta, consumando uova, latte, formaggi, pesce, legumi. Un’alimentazione qualitativamente povera, carente di zolfo e di altri minerali (ferro, zinco, calcio), può rendere i capelli fragili e opachi. Una chioma lucida e fluente ha bisogno anche di alimenti ricchi di betacarotene (ortaggi e frutti di colore rosso o giallo carico) e di vitamina C (verdura a foglie verdi crude, frutta acidula). Alla bellezza dei capelli può contribuire il miglio, un cereale molto diffuso in Asia e Africa, ricco di proteine ad alto valore biologico, di fosforo, zolfo, zinco, oltre che di vitamina B1 e PP, è ottimo per minestre, sformati, crocchette e dolci o al posto del cuscus.

Ogni giorno oltre cinquanta capelli cadono e sono rimpiazzati da altri: il ciclo pilifero dura da tre a sei anni e ha bisogno di una buona circolazione sanguigna per assicurare alle cellule aminoacidi e altri nutrienti. i capelli crescono a partire dalla radice in media 0,1 – 0,4 mm al giorno, più nella donna che nell’uomo, più di giorno che di notte, più in estate che in inverno; il tutto è controllato principalmente da fattori genetici e ormonali. La caduta dei capelli è più diffusa nel sesso maschile ed è in genere ereditaria, ma può essere determinata anche da situazioni di stress psico-fisico e da stili alimentari sbilanciati. Ragazze anoressiche e persone obese che praticano diete molto restrittive, insufficienti per proteine e calorie, accusano perdita di capelli. Supplementi preventivi di vitamina E si sono dimostrati efficaci contro la caduta causata da farmaci antitumorali. Tuttavia se la nostra alimentazione è bilanciata non conviene ricorrere a integrazioni con minerali o vitamine a dosi farmacologiche perché, in alcuni casi, si possono avere più danni che benefici: la vitamina A, ad esempio, preziosa per l’integrità di tutti i tessuti epiteliari, se assunta in eccesso può contribuire alla caduta dei capelli. Vi sono però degli integratori, diciamo così “alimenti” che si possono aggiungere con successo nella nostra alimentazione quotidiana. Germe di grano, lievito di birra e melassa, sono ricchi di vitamine del gruppo B, vitamina E e di preziosi sali minerali quali zolfo, fosforo, ferro e zinco; tutti e tre contribuiscono alla salute della nostra chioma. Si ottengono buoni risultati alternandoli, a cicli di un mese l’uno.

Dieta sì, dieta no

Ricollegabile all’alimentazione è la seborrea del cuoio capelluto, spesso accompagnata da eccessiva desquamazione (forfora): alla base ci possono essere diete troppo ricche di grassi, soprattutto saturi, oppure squilibri vitaminici, ad esempio mancanza di biotina. Questa preziosa sostanza, chiamata anche vitamina H, è un coenzima e aiuta la cellula a utilizzare aminoacidi, carboidrati e acidi grassi insaturi. I LARN (livelli di assunzione raccomandata di energia e nutrienti per la popolazione italiana) consigliano di assumerne ogni giorno tra 15 e 100 microgrammi. Scarso assorbimento e mancata produzione possono provocare carenze. Inoltre l’eccessiva cottura distrugge la biotina e una sostanza presente nell’albume d’uovo crudo o alla coque (l’avidina) ne inibisce l’utilizzazione. Il fabbisogno di biotina aumenta in gravidanza e con l’allattamento.

Possono quindi causare danni ai capelli: la cottura di tutti gli alimenti (tranne il bianco d’uovo), l’uso di farmaci come gli antibiotici e i sulfamidici che distruggono la flora batterica, l’abuso di caffè, le diarree ricorrenti, l’alcolismo.

La biotina contenuta nei vegetali non è completamente disponibile: si potrebbe così pensare che i vegetariani e soprattutto i vegani che rifiutano ogni alimento animale siano a rischio di carenza. Uno studio recente ha invece evidenziato che coloro che non mangiavano carne avevano valori più alti di biotina, probabilmente per un miglior assorbimento a livello intestinale. Il consumo di frutta e verdura crude, tipico delle diete “verdi”, può quindi essere salutare anche per i capelli.

Alimenti particolari per i capelli

Melassa

Ricca di acqua, saccarosio, glucosio, fruttosio, sali minerali e vitamine del gruppo B. Ha un sapore amarognolo, che ricorda la liquirizia. Si può assumerla con un goccio di limone o spalmarla su pane integrale al posto della marmellata.

Germe di grano

Si aggiunge crudo in piccole quantità a qualsiasi cibo. Contiene aminoacidi essenziali in quantità superiore alla carne bovina, moltissimi minerali, vitamina E e tutte le vitamine del gruppo B, compresa la rarissima B12 e molta biotina.

Lievito di birra

Regolarizza la digestione e, oltre ad apportare amminoacidi essenziali, sali minerali e tutte le vitamine del gruppo B, favorisce la sintesi vitaminica da parte dei batteri “utili” del nostro intestino.

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