Qualche consiglio per scegliere la migliore frutta esotica per noi e per l’ambiente.
1. Da dove viene la frutta esotica?
Le aree geografiche sono diverse. Ananas, papaia e avocado, per esempio, provengono dal Sud America, le banane da Asia e Africa. Nel tempo la coltivazione si è estesa a tutte le zone con clima tropicale e subtropicale, modificando le tradizioni agricole locali non sempre in modo favorevole all’ambiente e alle popolazioni. Ci sono però alcune eccezioni, come l’avocado, che in Sicilia ha trovato una nicchia di produzione biologica di elevata qualità.
2. Quali vantaggi apporta alla salute?
Il pregio della frutta esotica sta soprattutto in alcuni principi attivi efficaci per alleviare e prevenire particolari disturbi. L’ananas, per esempio, fornisce bromelina, enzima che migliora la digestione delle proteine, ha un effetto fluidificante del sangue e previene le infiammazioni. La papaia, oltre a preziosi antiossidanti, contiene papaina, sostanza utile per prevenire la cellulite. La banana, insieme ai minerali, racchiude precursori della serotonina con effetto calmante e antistress. L’avocado previene le malattie cardiovasoclari, l’osteoporosi e l’aridità della pelle grazie al buon contenuto di glutatione, vitamina A ed E, tutti efficaci antiossidanti, uniti ad acidi grassi insaturi pregiati, fra cui gli omega-3, e alla vitamina D. Una porzione di frutta esotica due-tre volte la settimana, è un’ottima strategia per rimanere in salute e per arricchire la tavola di nuovi sapori.
3. Ci sono dei rischi per l’uomo e l’ambiente?
Fino a pochi anni fa le grosse multinazionali che gestivano la produzione di frutta esotica utilizzavano dosi massicce di pesticidi. Oggi, grazie ai movimenti di protesta, le coltivazioni sono effettuate con più attenzione. Ma il rischio di mettere in tavola sostanze indesiderabili rimane. Senza contare le ricadute indelebili sulla popolazione locale, afflitta, in diversi Paesi, da gravi problemi di salute dovuti all’uso massiccio di pesticidi, fra cui sterilità, malformazioni fetali e tumori. A questo problema si aggiunge il fatto che gli agricoltori locali sono costretti a un lavoro pesante e mal retribuito. Gli ananas, per esempio, si raccolgono a mano, sotto il sole cocente, a ritmi vertiginosi. I prezzi stracciati con cui arrivano sui nostri mercati non consentono di ripagare i contadini.
4. Quali sono i vantaggi della frutta esotica del commercio equo e solidale?
I contadini che aderiscono alla certificazione Trans Fair devono ridurre o eliminare l’uso di inquinanti e pesticidi. Le produzioni, infatti, sono esclusivamente a lotta integrata o biologica Un altro punto a favore dell’equo e solidale è il rispetto delle condizioni di lavoro degli agricoltori che percepiscono il 18% del guadagno finale contro il 5% versato nei tradizionali contratti di lavoro. Un aspetto importante si riferisce, infine, al rispetto dell’ambiente e della biodiversità che consente di mantenere in vita colture tradizionali, tutelando così la sopravvivenza delle popolazioni locali.
5. Dove si può acquistare la frutta esotica Trans Fair?
I negozi di Altromercato CTM Agrofair, gruppo legato al commercio equo e solidale autocertificato, offrono in alcune città prodotti freschi. Anche diverse catene di supermercati garantiscono una scelta di frutta equo e solidale. Per riconoscerli, bisogna leggere con attenzione le etichette e verificare che si faccia riferimento al commercio equo e solidale.