Una dieta sana a base di verdure, cereali e fegato può preservare dallo sviluppo dei tumori del colonretto. Lo dimostra uno studio, finanziato dall’Istituto toscano tumori, e condotto da un team di genetisti, chirurghi, immunologi e anatomopatologi dei tre dipartimenti dell’area medica dell’Università di Pisa e dell’Azienda ospedaliero universitaria pisana, coordinati dalla genetista Lucia Migliore, e focalizzato sui meccanismi epigenetici. La ricerca, spiega una nota dell’Aoup, ”ha evidenziato nei pazienti colpiti dalla malattia differenze nei livelli di metilazione di cinque geni critici per il processo di cancerogenesi del colon-retto tra il tessuto tumorale e quello sano, mostrando numerose correlazioni con le caratteristiche fisiologiche (età, sesso) e patologiche (stadi della malattia)”.
La metilazione del Dna, uno dei principali meccanismi epigenetici di regolazione dell’espressione genica, è strettamente correlata al metabolismo dei folati (vitamine del gruppo B) perciò una dieta sana composta da verdure a foglia larga, broccoli, carciofi, legumi, cereali e fegato risulta protettiva ”nei confronti del tumore del colon-retto in persone sane” e la ricerca ha evidenziato ”un importante contributo del metabolismo dei folati ai livelli di metilazione gene-specifica osservati nel tessuto sano e in quello tumorale”. Il lavoro è stato finanziato dall’Istituto toscano tumori e coordinato da Lucia Migliore e conferma che anche la dieta può modulare i livelli e la natura dei segnali epigenetici, fondamentali nel mediare la capacità dell’ambiente di regolare l’espressione del genoma. Anzi, conclude l’Aoup, ”essa sembra essere un fattore fondamentale in grado di far incrementare o diminuire sensibilmente il rischio di molte patologie complesse, in particolare i tumori del tratto gastro-intestinale”