Le persone che soffrono di obesità hanno una memoria peggiore di quelle magre, in particolare quella “episodica” legata a esperienze del passato. Almeno questo è quanto emerso da uno studio dell’Università di Cambridge, pubblicato sulla rivista Quarterly Journal of Experimental Psychology. Ricerche precedenti hanno dimostrato che i topolini in sovrappeso raggiungono punteggi inferiori ai test di memoria, ma gli studi sugli esseri umani non sono stati conclusivi.
Nel nuovo studio, 50 persone con un indice di massa corporea che va da 18 (sano) a 51 (molto obeso) sono state sottoposte a un test di memoria: dovevano nascondere oggetti virtuali in tempi e scene diverse sullo schermo di un computer. In seguito, sono stati invitati a ricordare quello che hanno nascosto e dove e quando lo hanno fatto. Ebbene, i risultati del test hanno mostrato che le persone obese hanno ottenuto punteggi inferiori del 15% rispetto alle persone più magre.
«Quello che abbiamo suggerito – ha detto Lucy Cheke, una delle autrici dello studio – è che più è alto l’indice di massa corporea e più si ha una certa riduzione della vividezza della memoria, ma non la creazione di spazi vuoti o amnesia». Secondo i ricercatori, una memoria episodica inferiore potrebbe contribuire a sua volta all’obesità: le persone in sovrappeso tendono a dimenticare il pasto recente e quindi hanno una minore capacità di regolazione per i pasti successivi.