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ZENZERO: PICCANTE ALLA RADICE

Da dove viene?

Originario del Sud est asiatico, lo zenzero appartiene alla famiglia delle Zingiberaceae, la stessa da cui proviene la curcuma. Ama i climi tropicali e subtropicali, umidi e caldi. Cresce anche spontaneamente, fino a un’altitudine di 1500-1800 metri. Oggi la sua coltivazione si è diffusa in molti Paesi fra cui India, Africa e Sud America dove lo zenzero viene coltivato in aree con una vegetazione rigogliosa ed è entrato a far parte della cucina locale.

Come si ottiene quello bio?

La Cina è uno dei maggiori produttori ed esportatori di zenzero e vanta coltivazioni biologiche in aree isolate dall’inquinamento. Coltivazioni biologiche di elevato interesse sono poi diffuse in sud America e in particolare nella selva Amazzonica del Perù, dove lo zenzero cresce ad altitudini elevate, risultando, così, molto ricco di aromi e principi attivi. La sua coltivazione con il metodo biologico richiede 4-5 volte più tempo rispetto a quella convenzionale, perché in queste aree climatiche le piante infestanti crescono con grande velocità; il diserbo, esclusivamente manuale, richiede molte risorse umane. Le coltivazioni biologiche sono dotate il più delle volte anche di certificazione ambientale e sociale, che garantiscono rispetto della biodiversità e dei contadini. Le radici non subiscono alcun trattamento di conservazione.

Quali sono le sue proprietà?

Contiene resine e diversi oli essenziali fra cui il gingerolo dotato di proprietà antinfiammatorie. Questa sua proprietà, utile per diminuire in generale i dolori articolari, potrebbe avere un’azione anche nella prevenzione dei tumori e delle infiammazioni dei vasi sanguigni. Diverse ricerche hanno poi dimostrato che lo zenzero è in grado di ridurre la nausea legata a indigestioni, abuso di alcol e trattamenti farmacologici, anche in caso di chemioterapia. L’impiego di zenzero va comunque limitato alle piccole dosi previste per le spezie, poiché ha un effetto anticoagulante che potrebbe avere controindicazioni nelle persone predisposte. È, inoltre, sconsigliato in caso di calcoli alla cistifellea, per l’effetto stimolante sulla sua motilità.

Quali sono i trucchi per potenziarne le qualità?

La dietetica ayurvedica suggerisce un cucchiaino di succo di zenzero fresco, diluito in poca acqua tiepida, come aperitivo, per stimolare l’appetito, lenire gonfiore addominale e colite, eliminare le tossine e favorire la digestione. Il succo, mescolato a miele, è inoltre raccomandato in caso di tosse. Lo zenzero fresco, grattugiato, in aggiunta a cereali e ortaggi viene poi indicato a chi soffre di colesterolo alto, mentre mezzo cucchiaino di polvere di zenzero, in forma di decotto, si utilizza per alleviare le infiammazioni articolari. Anche nella dietetica cinese lo zenzero ha analoghe applicazioni, da solo o mescolato a curcuma, semi di finocchio e cumino, che ne potenziano le proprietà digestive, antibatteriche e carminative.

Come si usa in cucina?

Quando è fresco, e di buona qualità, lo zenzero sprigiona un gusto piccante, pungente, intenso ma non aggressivo. Crudo, grattugiato preferibilmente con l’apposita grattugia di ceramica, è delizioso in aggiunta a frullati, centrifugati di frutta e verdura, macedonie, minestre e ortaggi, sia crudi sia cotti. Si presta, inoltre, a preparare una sorta di pesto con aglio schiacciato e olio extravergine d’oliva, dopo averlo affettato molto sottile o grattato, come base per salse, risotti, verdure e legumi stufati. Sostituisce il peperoncino nel soffritto di aglio per condire gli spaghetti.

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