La strada da percorrere è ancora tanta, ma non mi stancherò mai di ripetere che prendersi cura della salute dell’uomo non significa limitarsi a considerare solamente il benessere del corpo, ma è necessario tenere in grande considerazione anche l’aspetto psicologico e mentale. A questo proposito, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha da tempo definito la salute non soltanto come assenza di malattia, ma innanzitutto come benessere psicofisico individuale e sociale.
Alcuni fattori turbativi quali stress, ovvero conflitti nel campo affettivo, familiare, sociale e lavorativo, possono essere causa di tensione e frustrazione a livello psichico, che prima o poi si somatizzano, cioè si ripercuotono negativamente sulla salute del corpo. Si instaura così quella patologia, ormai dilagante, detta psicosomatica.
Questa componente psichica della malattia è spesso causa di insuccessi terapeutici o di ricadute di alcune malattie o turbe funzionali, quando ci si limita a curare il corpo, senza preoccuparsi di cercare di eliminare il fattore turbativo stressante o conflittuale, che ha provocato l’alterazione dell’equilibrio psicofisico.
Non sempre però è possibile eliminare queste spine irritative. Qualsiasi intervento dovrebbe essere finalizzato a far sì che, pur persistendo lo stress, l’individuo non ne subisca le conseguenze negative, così da evitare l’insorgenza di una patologia psicosomatica.
Per ottenere questo, tanto più a livello preventivo, non si deve certo ricorrere ai soliti interventi invasivi, essendo sufficiente in molti casi potenziare le difese dell’organismo.
È ben noto infatti che si comportano come fattori turbativi dell’equilibrio eubiotico dell’organismo sia germi patogeni, che errori alimentari, sostanze tossiche dell’inquinamento ambientale o, infine, eventi stressanti a livello psichico.
Poiché l’organismo è in grado di far fronte a questi fattori turbativi con i suoi meccanismi naturali di difesa, la via da seguire è quella di stimolare queste difese, innanzitutto con mezzi naturali.
Poiché tra corpo e psiche si verificano continue e reciproche interazioni, ne deriva la possibilità di dominare gli stress e le tensioni, oltre che con tecniche psicologiche, con fattori probiotici.
Questi fattori possono essere assunti innanzitutto con gli alimenti che devono essere integrali ed integri e non raffinati e sterilizzati.
In particolari situazioni di super lavoro o di scadimento psicofisico si possono aggiungere all’alimentazione di base i cosiddetti “integratori alimentari”. In questo campo vi sono molte possibilità di scelta. Valgano come esempi prodotti a base di miele, olio di germe di grano, lievito alimentare, lecitina di soia, ginseng ecc.
Per concludere: qualsiasi disagio sia fisico che mentale, può essere ricondotto a carenze nutrizionali che determinano il cattivo funzionamento di quella macchina incredibilmente complicata che è il corpo umano; basta un solo “bullone” mancante per farla inceppare e i nostri bulloni sono i circa 50 elementi nutritivi che ogni giorno non dovrebbero mancare sulla nostra tavola.