La cucina con le spezie profuma di ricette antiche, echeggia di preghiere lontane, di vestiti colorati e gioielli tintinnanti. Ci proietta in una cultura culinaria diversa dalla nostra, ma altrettanto ricca di sapori forti, di aromi racchiusi in piccoli semi, radici, arbusti pronti a esplodere in tutto il loro carattere. In inverno, l’uso delle spezie rende più piacevole lo scorrere delle giornate e meno arduo affrontare il freddo. Ne abbiamo scelte due particolarmente efficaci e benefiche.
Curcuma radice di salute
Levon Ohai è uno sciamano che insegna la medicina hawaiana delle erbe. Organizza corsi per tramandare conoscenze avvalorate da millenni di esperienza indigena. Insegnando ad altri, Ohai infrange un’antica regola degli sciamani: quella di non rivelare a estranei gli usi medicinali delle piante della foresta pluviale. Ohai difende la sua posizione affermando che, per impedire la distruzione delle foreste in cui crescono le erbe medicinali, è necessario divulgare quanto esse siano insostituibili. In particolare ama soffermarsi sulla ricchezza di una radice, alla base di tutta la medicina hawaiana: a Curcuma longa, in hawaiano “olena”. La lista dei disturbi che questa pianta è in grado di curare sembra non finire mai. Nelle PubMed Health della National Library of Medicine si trovano centinaia di pubblicazioni scientifiche che la riguardano: come antiossidante, per scongiurare lo sviluppo della candida e di altri funghi, come protezione dai raggi solari, inibitore della cataratta, aiuto per la mobilità delle articolazioni, rimedio contro i dolori dell’artrite e per la psoriasi, purificante del sangue, protettore del fegato. Secondo uno degli articoli, è il più potente antinfiammatorio reperibile in natura.
Mille usi, fresca e in polvere
Le radici nodose di curcuma ricordano lo zenzero, hanno la scorza marrone e la polpa ocra brillante, ricca di sostanze coloranti che tingono di giallo tutto quello che incontrano. In Italia è rarissimo trovare la radice fresca, ancora più ricca di principi attivi della polvere, ma se siete così fortunati da incontrarla provatela grattugiata nell’insalata o spremetela nella centrifuga. La curcuma in polvere è molto più diffusa in commercio: ottima nei risotti, sulle verdure cotte, nelle zuppe di legumi e per aromatizzare i formaggi freschi. Si scioglie bene nell’olio e dona alle pietanze un aroma esotico e pungente.
Cannella la profumata corteccia
La sua storia è millenaria: originaria dello Sri Lanka, è già citata nella Bibbia e veniva utilizzata dagli Egizi nelle imbalsamazioni. La Cynnamomum zeylanicum (o cannella regina) è la varietà di cannella più pregiata e con le maggiori proprietà benefiche. Per essere sicuri che non abbia perso parte dell’aroma e che non sia stata “sofisticata” con polvere dell’inferiore cassia, cannella cinese con la scorza più legnosa, aroma e sapore meno raffinati, è meglio acquistarla in bastoncini da tritare in casa. La cannella si ottiene dai rami della pianta, dai quali si estrae la parte interna della corteccia. Questa viene lasciata essiccare e, mano a mano, “sfogliata” per eliminare le parti esterne in eccedenza fino ad arrivare al cuore: il bastoncino di cannella. Più i rami sono giovani, migliore è la qualità della spezia.
Mezzo cucchiaino al giorno…
In medicina naturale la cannella è uno stimolante, un tonificante e un antispasmodico. È considerata un ottimo digestivo. Tra i suoi oli essenziali c’è il fenolo, un potente disinfettante naturale, in grado di eliminare virus, funghi e batteri, il che ne fa un valido rimedio antivirale e antinfluenzale. La cannella, inoltre, rende i denti più bianchi. Uno studio scientifico ha evidenziato che mezzo cucchiaino di cannella al giorno tiene lontano il diabete, abbassa il colesterolo e i trigliceridi. I ricercatori americani del Beltsville Human Nutrition Research Center hanno somministrato una torta alle mele e cannella a un gruppo di diabetici, scoprendo che la quantità di zucchero nel sangue anziché salire a causa del dolce ingerito era scesa del 20%, per merito della cannella; i livelli di colesterolo “cattivo” e i trigliceridi erano diminuiti rispettivamente del 27 e del 30%. Non solo nei dolci Per il suo particolare sapore, questa spezia è molto usata per aromatizzare i dolci, i gelati, il cioccolato, le macedonie di frutta. Rende digestivi e tonificanti i vini leggeri e insaporisce il minestrone di verdura e legumi. Come non utilizzarla dopo averne conosciute le tante proprietà salutari?
Latte d’oro, dolce cura naturale contro i dolori articolari
Il latte d’oro (o golden milk) è una deliziosa bevanda a base di curcuma e cannella, ricca di antiossidanti naturali, che migliora l’elasticità delle articolazioni. Sembra inoltre che aiuti a curare il mal di schiena, lubrificando la colonna vertebrale e riducendo le infiammazioni.
COME SI PREPARA
Ingredienti
Per la base da conservare in frigo:
50 g di curcuma in polvere, 120 ml di acqua;
Per la dose quotidiana: 1 tazza di latte di riso (vanno bene anche gli altri latti vegetali), mezzo cucchiaino di “pasta” base di curcuma e acqua, 1 cucchiaino di miele di acacia o millefiori, 1 cucchiaino di olio di mandorle dolci per uso alimentare (va bene anche l’olio extravergine d’oliva), la punta di un cucchiaino di cannella in polvere.
1 Preparate la base: scaldate l’acqua e la curcuma in un pentolino, a fuoco basso, mescolando, fino a quando si sarà formata una pastella con la consistenza simile al dentifricio (sono necessari circa 2-3 minuti di cottura). Lasciate raffreddare e poi conservate il composto in un vasetto di vetro in frigorifero, basterà per 40 giorni.
2 Preparate la vostra tazza di latte d’oro: versate il latte di riso in un pentolino, aggiungete mezzo cucchiaino di “base” di curcuma, il composto appena preparato, e scaldate alla temperatura che preferite. Versate in tazza e aggiungete il miele, l’olio di mandorle e spolverate con la cannella. Mescolate bene e gustate. I grandi maestri yogi ne consigliano l’uso per 40 giorni consecutivi per mantenere elastiche le articolazioni, ma potete farla diventare anche una gustosa e salutare abitudine quotidiana.