Ha sempre meno segreti la leptina, un ormone prodotto dal grasso corporeo scoperto negli anni Novanta e che sopprime l’appetito. In un lavoro condotto sui topi, realizzato dall’Università di Utrecht e pubblicato su Biological Psychiatry, è stato messo in luce come in questo processo siano coinvolti nuovi neurocircuiti delle strutture del mesencefalo, una parte del cervello che controlla i comportamenti dell’alimentazione che restano sotto il controllo della stessa leptina. È proprio lei a fare da collegamento tra il corpo e il cervello, fornendo informazioni sullo stato metabolico ed esercitando il controllo sull’equilibrio energetico.
La leptina sopprime la volontà di mangiare, segnalandolo alle regioni del cervello che controllano i comportamenti alimentari, ma diminuisce anche il valore di ricompensa insito negli alimenti, coinvolgendo il sistema di ricompensa della dopamina del cervello. “Sebbene i recettori della leptina siano presenti su alcuni neuroni della dopamina che segnalano la ricompensa del cibo, abbiamo scoperto che i recettori della leptina sono presenti anche sui neuroni inibitori che regolano più fortemente l’attività dei neuroni dopaminergici”, spiega Roger Adan, ricercatore che ha condotto il lavoro.
Inibendo i neuroni dell’ipotalamo e sopprimendo l’attività dei neuroni della dopamina nel mesencefalo, la leptina riduce l’assunzione di cibo negli animali in condizioni in cui l’apporto calorico ha superato il consumo di energia. Per i ricercatori questa scoperta potrebbe portare a nuovi trattamenti per il trattamento dell’obesità e dell’anoressia nervosa.