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In primavera risvegliamo il nostro intestino con i kiwi

Non me ne vogliano farmacie ed erboristerie, ma per ritrovare la regolarità intestinale non sempre serve acquistare dei prodotti particolari ma basterebbe andare dal fruttivendolo. In effetti, tante persone preferirebbero un approccio più naturale per “smuovere” il loro intestino pigro, un disturbo che, se non cronicizzarsi, tende a ripresentarsi abbastanza frequentemente. Come in questo periodo dell’anno: anche se le ragioni non sono del tutto chiare, è noto che durante il cambio di stagione si riacutizzano i disturbi intestinali come la stipsi e la colite.

Tre trattamenti a confronto

Per effettuare la loro ricerca, pubblicata sull’American Journal of Gastroenterology, un’equipe di ricercatori per lo più provenienti dall’Università del Michigan, ha invitato 75 adulti, tutti con costipazione cronica, a seguire tutti i giorni per 4 settimane uno dei tre trattamenti naturali messi a confronto. Più nel dettaglio: 29 persone dovevano consumare due kiwi verdi; 24 persone 100 g di prugne secche (equivalenti a 12 prugne); 22 persone dovevano assumere 12 g di psillio o pyllium (ovvero delle fibre vegetali molto usate per il trattamento della stipsi, ma non solo).

Quali i risultati alla fine dei 28 giorni? Senza entrare troppo nel dettaglio, secondo i ricercatori l’aumento della frequenza dei movimenti intestinali spontanei e completi era sovrapponibile per i tre trattamenti. Che si sono rivelati efficaci, tuttavia ci sono delle differenze tra questi da evidenziare: sempre secondo gli autori, le persone dei kiwi hanno notato una significativa riduzione del gonfiore, tipico della costipazione. Inoltre, gli eventi avversi – come dolore, disagio, gonfiore e gas – erano più comuni con lo psillio mentre diventavano più rari con il kiwi, e in effetti al termine della sperimentazione i ricercatori hanno notato che il numero di pazienti insoddisfatti del kiwi era il più basso: solo il 7% contro il 17% delle prugne secche e il 38% dello psillio.

Perché il kiwi è amico della pancia?

Certamente la buona presenza di fibre insolubili e solubili – che in modo sinergico aiutano la funzionalità intestinale – è alla base dell’effetto benefico. Tuttavia il kiwi possiede anche la caratteristica di avere un basso contenuto di fodmap: così sono chiamate alcune fibre che fermentano (contenute in molti frutti, legumi o cereali) che sarebbero responsabili – specie nei soggetti più sensibili – di fenomeni quali crampi addominali e altri disturbi. Inoltre il kiwi è una fonte di un particolare enzima chiamato actinidina che aiuta la scomposizione delle proteine e facilita la digestione.

Senza addentrarci nelle virtù nutrizionali di questi verdi frutti (è noto che siano uno dei frutti più ricchi di vitamina C) a confronto con l’abbondante dose di prugne secche prevista nello studio, fornisce molti meno calorie e zuccheri. Come ricordano gli studiosi, 12 prugne forniscono circa 275 calorie, 64 g di carboidrati e 38 g di zuccheri semplici. Mentre i due kiwi danno 80 calorie, 20 g di carboidrati e solo 12 g di zucchero (dati tabelle Usa). Numeri da tenere in considerazione, vista la frequenza quotidiana del consumo. A difesa delle classiche prugne secche, mi piace però ricordare anche il loro affetto antinfiammatorio, utile per la salute dello scheletro.

Concludendo, questo studio, sebbene piccolo, ha dimostrato una certa efficacia del kiwi nel trattamento della stitichezza cronica con una minore incidenza degli effetti collaterali indesiderati come dolore addominale, gonfiore e gas. Diventando un rimedio del tutto naturale – nonché salutare – da considerare per le persone con l’intestino pigro. E siccome per un paio di mesi questi verdi frutti saranno ancora di stagione(almeno quelli italiani, poi ci saranno solo quelli neozelandesi), perché non provare a prenderne due al giorno per aiutare l’intestino e fare il pieno di vitamine?

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