Dovremo tutti metterci perennemente a dieta? Nei mesi scorsi sono rimbalzate le notizie sugli effetti positivi che una restrizione calorica moderata eserciterebbe sulla longevità e sulla funzionalità del cervello.
La prima arrivava da uno studio svedese dell’Università di Göteborg e riguardava la scoperta di un enzima anti-vecchiaia attivato quando si riduce l’apporto calorico giornaliero, e che sarebbe in grado di riparare altri enzimi utilissimi per contrastare l’azione tossica sulle cellule esercitata dai radicali liberi. Permettendo, di conseguenza, di prevenire alcune malattie legate all’età. L’altra novità arriva dai ricercatori italiani dell’Università Cattolica di Roma che hanno identificato una molecola, chiamata Creb1, che viene attivata da una dieta a basso contenuto calorico – con una restrizione calorica del 30% – e che funziona da direttore d’orchestra accendendo altri geni importanti per la longevità e per il buon funzionamento del cervello, con migliori performance cognitive.