I francesi consumano una quantità di grassi saturi superiore a quella degli americani, eppure hanno una minore incidenza di malattie cardiache. Ci si riferisce a questo dato come al “paradosso francese” e molti esperti pensano che i francesi siano meno vulnerabili alle malattie cardiache perché consumano una quantità maggiore di vino rosso.
Presumibilmente, l’effetto protettivo è il risultato dei flavonoidi presenti nel vino rosso, che proteggono contro il danno ossidativo causato dal colesterolo LDL.
Anche il succo d’uva contiene flavonoidi e può offrire una protezione simile, ma benché alcuni studi ne mostrino i benefici, uno studio recente ha mostrato che non fornisce lo stesso livello di protezione dato dal vino nei confronti dei danni del colesterolo LDL. Inoltre, lo studio ha mostrato che il consumo di vino bianco aumenta l’ossidazione dell’LDL. Il vino rosso contiene principalmente molecole singole di flavonoidi, in particolare di quercetina. Al contrario, i flavonoidi del succo d’uva sono solitamente molecole complesse composte da altri tipi di flavonoidi e legate a diversi zuccheri che ne riducono la biodisponibilità. Inoltre, il contenuto di flavonoidi nel vino bianco è notevolmente più basso di quello del vino rosso.
La conclusione è la seguente: una buona prescrizione per un cuore sano è quella di bere un bicchiere (per le donne) e 1-2 bicchieri (per gli uomini) di vino rosso al giorno.