Verdi, croccanti e dolci: le fave fresche sono disponibili solo per poco tempo sulle tavole primaverili. Una volta essiccate, invece, si conservano per tutto l’inverno, diventando la base per gustosi e nutrienti piatti.
Già lo sapevano gli antichi Romani che erano soliti consumare questi legumi nella puls fabata, una polentina morbida, arricchita da cereali, di preferenza farro, e verdure. Un tipo di preparazione che, attraverso i secoli, è arrivata fino a noi: in Sicilia, Calabria, Puglia e Basilicata possiamo assaggiare infatti il macco, una crema ottenuta dalle fave secche lasciate cuocere a lungo e accompagnata da ortaggi a foglia verde e olio, oppure l’incapriata, in cui le fave si sposano perfettamente con il gusto amaro della cicoria.