Ci basta trovare qualche capello in più sul pettine per provare una fitta di dolore come se una parte essenziale del nostro corpo ci stesse abbandonando. Il nostro organismo, invece, sembra pensarla in modo diverso. In caso di necessità, infatti, esso attinge dapprima alle “riserve” di tessuti che gli sembrano di importanza meno vitale, e tra questi ci sono appunto i capelli. Ecco perché in periodi di particolare stress fisico e/o psichico, ma a volte anche ai cambi di stagione, ci si ritrova facilmente con problemi ai cosiddetti “annessi cutanei”.
Apportare i nutrienti giusti e in quantità sufficiente è quindi il primo e più importante passo per contrastare la perdita dei capelli.
I mattoni dei capelli
Il principale “materiale di costruzione” dei capelli è la cheratina, una proteina a sua volta costituita in larga percentuale dalla cistina, un aminoacido contenente zolfo che viene ottenuto dall’organismo attraverso l’idrolisi o riduzione della cisteina. Introdurre buone quantità di cisteina con l’alimentazione è abbastanza facile: basta fare ad esempio largo uso in cucina di cipolle, porri e altre liliacee, cotte o meglio ancora crude. Un altro “mattone” dei nostri capelli è il silicio, del quale possiamo rifornirci tramite l’equiseto, l’alfa-alfa, la consolida e il kelp, assunti sotto forma di tisane, germogli o compresse; oppure mediante il consumo di cereali integrali, soprattutto l’avena, oltre a semi di sesamo, di zucca e di girasole.
Altrettanto importante per i capelli è il calcio, contenuto come è noto nel latte e nei latticini, ma anche in molti vegetali.
Cibi sì e cibi no per i capelli
Un “superalimento” particolarmente adatto per fermare o prevenire la caduta dei capelli e per favorire la ricrescita è il lievito di birra, insieme a tutte le altre fonti alimentari del gruppo vitaminico B. Le più importanti vitamine di questo gruppo, per il problema specifico, sono la biotina, la niacina e l’inositolo. È comunque opportuno abbinarle alle altre vitamine del gruppo per evitare eventuali squilibri nel loro “gioco di squadra”. La vitamina E, anch’essa molto importante nello stesso contesto, può essere assunta attraverso il consumo di germe di grano oppure di olio di germe di grano. L’alimentazione in generale dovrebbe essere equilibrata e contenere buone razioni di verdura e frutta fresca e di cereali integrali, oltre a latte fermentato (yogurt o kefir). Le sostanze da ridurre drasticamente sono invece il sale da cucina, lo zucchero bianco, il tabacco e l’alcol.