Pablo Neruda attribuiva al carciofo un’indole guerriera che, però, dietro squame bellicose nascondeva la pacifica pasta di un cuore verde. E in effetti questo ortaggio che, botanicamente parlando, è la gemma del fiore della pianta di carciofo (Cynara scolymus), possiede tante virtù. Per cominciare è particolarmente amico della nostra linea grazie alla cinarina, la sostanza responsabile del sapore amarognolo che ha proprietà depurative, drenanti e diuretiche. Di conseguenza aiuta l’organismo a eliminare scorie e grassi in eccesso ed è perciò indicato per chi vuole o deve liberarsi di qualche chilogrammo di troppo.
Tra l’altro, se mangiato prima dei pasti, grazie alle fibre che contiene (6 grammi per ogni 100 grammi) il carciofo è in grado di attenuare il senso di fame rendendo più saziante anche un pasto contenuto.
Una miniera di sali minerali
Da una parte è povero di calorie (solo 22 kcal per 100 grammi), dall’altra il carciofo è ricco di sali minerali come ferro, potassio, fosforo e calcio. Pensate che 100 ml di latte vaccino contengono 119 mg di calcio e cioè la stessa quantità presente in una porzione di carciofi crudi da 150 grammi. Tuttavia va precisato che la biodisponibilità del calcio vegetale è inferiore a quella dei latticini, ma non per questo bisogna trascurarla…
No a cotture troppo spinte
Per godere di tutte le qualità depurative del carciofo non bisogna esagerare con la cottura. Le alte temperature, infatti, rischiano di fare disperdere parte dei principi attivi come la cinarina. Meglio perciò consumare questi ortaggi non solo cotti ma anche crudi in insalata, tagliati sottilmente e conditi subito con olio e limone. I carciofi spinosi, come quelli toscani, risultano particolarmente gustosi e sono perfetti per un salutare antipasto-pinzimonio invernale, abbinati a bastoncini di carote, di sedano e a spicchi di finocchio.