Da una ventina di anni si hanno prove sicure sull’azione anticancro di cavoli, broccoli, broccoletti, rucola e, in generale, di tutte le varietà appartenenti alla famiglia delle Brassicacee o Crucifere. Una dieta ricca di questi vegetali riduce, infatti, significativamente il rischio di cancro polmonare e colon-rettale. Come sempre si cerca di capire quali siano i meccanismi protettivi. Al centro delle indagini c’è una sostanza, chiamata isotiocianato, che sembrerebbe essere la responsabile dell’azione anticancro.
La disponibilità di questa sostanza dipende dal tipo di cottura: con la bollitura se ne perde dal 35% al 60%. Sono quindi da preferire la cottura al vapore o in padella con coperchio a fuoco molto basso. Inoltre, l’isotiocianato non è immediatamente disponibile nel vegetale ma deriva da un’altra sostanza. La conversione avviene nel nostro intestino ad opera della flora intestinale. Se quindi abbiamo un intestino infiammato o la flora batterica indebolita da un eccessivo uso di antibiotici, anche se mangiamo tanti cavoli e broccoletti avremo una scarsa disponibilità della sostanza anticancro. Infine, è stata scoperta una predisposizione genetica che porterebbe l’organismo a consumare più isotiocianato. Ammesso che questa predisposizione genetica sia confermata, l’unica strada è quella di potenziare le riserve della sostanza anticancro, aumentando il consumo di cavolfiori, broccoli, broccoletti e via deliziando.