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Vellutata di cavolfiore light
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FRESCHEZZA IN FETTE

Nel caldo dell’estate tra i frutti che la natura ci mette a disposizione primeggia con la sua inconfondibile forma l’anguria, alimento ancorato saldamente nella nostra tradizione. Frutto dal contenuto calorico molto basso, con discrete presenze di vitamine e sali minerali, basa la sua fortuna, oltre che sul gusto e sul profumo, sul piacevolissimo effetto dissetante che sa sprigionare dalla sua fragrante polpa, ricca di acqua in cui sono disciolte piccole quantità di saporitissimi zuccheri.

Buono a sapersi

Più di ogni altro frutto l’anguria va consumata matura. Prima di acquistarla esaminatela attentamente. Un’anguria ben matura presenta un viticcio alla base del peduncolo completamente disseccato e la buccia ben lucida, priva della caratteristica pruina cerosa che ricopre i frutti acerbi. Lo scricchiolio che si avverte comprimendo tra le mani l’anguria e il suono sordo e cupo prodotto battendo il frutto con le nocche delle dita costituiscono altri validi indizi per accertarsi del giusto grado di maturazione.

La luce favorisce la degradazione di parte del patrimonio vitaminico dell’anguria per cui evitate di acquistarle in confezioni pre-affettate.

Una volta aperta l’anguria va conservata in frigorifero, avvolgendo nella pellicola per alimenti.

Consumare il frutto lontano dai pasti evitando di ingoiare i semi.

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