Un recente studio della Johns Hopkins University ha dimostrato che donne in menopausa con un deficit di colina hanno un maggior rischio di alterazioni epatiche, in particolare di infiltrazione grassa del fegato, che tecnicamente si chiama Malattia del fegato grasso di derivazione non alcolica (Nafdl in sigla).
È un disturbo molto diffuso nella popolazione che può progredire in steatosi e infine anche in degenerazione (cirrosi) di questo fondamentale organo. La colina è una sostanza semplice che può essere anche sintetizzata dal fegato ma in quantità limitata: la fonte principale è l’alimentazione. Ricchi di colina sono i prodotti animali ma anche le crucifere (cioè tutta la famiglia dei cavoli), i legumi e, in particolare, la soia. Uno dei componenti essenziali della lecitina di soia è la fosfatidilcolina. La colina è però utile non solo in età matura ma anche in gravidanza e nell’allattamento, e regala effetti benefici allo sviluppo del sistema nervoso dei bambini allattati al seno.