La “Mela Annurca Campana“, un prodotto ortofrutticolo a Indicazione Geografica Protetta presente in Campania da almeno due millenni, rivendica da sempre, oltre alle evidenti e peculiari caratteristiche estetiche ed organolettiche che contribuiscono fortemente a tracciarne ed indicarne la tipicità, virtù salutari che non trovando uguale confronto in altre varietà anche dopo la conservazione, rendono evidenti le sue spiccate qualità organolettiche.
Storia
La sua raffigurazione nei dipinti rinvenuti negli scavi di Ercolano ed in particolare nella Casa dei Cervi, testimonia l’antichissimo legame dell’Annurca con il mondo romano ed in particolare con la Campania felix. Luogo di origine sarebbe l’agro puteolano, come si evince dal Naturalis Historia di Plinio il Vecchio (Como 23 d.C. – Stabia 79 d.C.). Proprio la provenienza da Pozzuoli, dove è presente il lago di Averno sede degli Inferi, Plinio la chiama “Mala Orcula” in quanto prodotta intorno all’Orco degli Inferi. Anche Gian Battista della Porta (Napoli 1615), nel suo “Suae Villae Pomarium“, nel descrivere le mele che si producono a Pozzuoli cita testualmente:… “le mele che da Varrone, Columella e Macrobio sono dette orbiculate, provenienti da Pozzuoli, hanno la buccia rossa, da sembrare macchiate nel sangue e sono dolci di sapore, volgarmente sono chiamate Orcole…” da qui i nomi di “anarcola” utilizzati nei secoli successivi fino a giungere al 1876 quando il nome “Annurca” compare ufficialmente nel manuale di Arboricoltura di G. A. Pasquale. Lezone in cui viene tradizionalmente coltivata la “Mela Annurca Campana” IGP sono Giugliano e Campi Flegrei in provincia di Napoli, le Valli Telesina e Caudina nella provincia di Benevento, Maddalonese, Teano e Aversa in provincia di Caserta.
Composizione
Dal punto di vista nutrizionale la composizione chimica di 100 g di parte edibile di annurche è la seguente (Fonte – Banca dati INRAN):
Composizione chimica e valore energetico per 100 g di parte edibile – mele alla raccolta |
Composizione chimica e valore energetico per 100 g di parte edibile – mele a 6 mesi di conservazione |
||
Parte edibile (%) |
84 |
Parte edibile (%) |
84 |
Acqua (g) |
84,3 |
Acqua (g) |
85,5 |
Proteine (g) |
0,3 |
Proteine (g) |
0,3 |
Colesterolo (mg) |
0 |
Colesterolo (mg) |
0 |
Zuccheri solubili (g) |
10,2 |
Zuccheri totali (g) |
15,8 |
Acido malico |
0,81 |
Acido malico |
0,50 |
Acido tartarico |
0,23 |
Acido tartarico |
0,23 |
Pectine |
0,34 |
Pectine |
0,30 |
Fibra totale (g) |
2,2 |
Fibra totale (g) |
2,0 |
Alcool (g) |
0 |
Alcool (g) |
0 |
Vitamina C (mg/100 g) |
6 |
Vitamina C (mg/100 g) |
2,4 |
Energia (Kcal) |
40 |
Energia (Kcal) |
65 |
Caratteristiche e produzione
Con 90.000 tonnellate medie annue, l’Annurca rappresenta oltre il 50% della produzione regionale di mele e il 5% circa di quella nazionale. Le qualità di questa mela, fino ad oggi apprezzate particolarmente dai consumatori campani e laziali, stanno progressivamente conquistando sempre maggiori spazi anche nei mercati dell’Italia centro-settentrionale, grazie anche all’ingresso nei canali della grande distribuzione organizzata. La mela Annurca si presenta con delle peculiari caratteristiche estetiche ed organolettiche che contribuiscono fortemente a delinearne la tipicità. Di dimensioni ridotte rispetto alle altre tipologie, l’Annurca è celebre per la sua polpa croccante e soda, molto succosa e dal sapore piacevolmente acidulo ed aromatico, molto profumata tanto da essere considerata un frutto molto gustoso. Quest’ottimo frutto rosso si presenta al tatto, con la buccia estremamente liscia e cerosa mediamente rugginosa nella cavità peduncolare, è inoltre caratterizzata da un peduncolo debole e corto che, quando le mele sono mature, non riuscendo a sostenere il peso, si spezza, provocando la caduta del frutto per terra. Per evitare ammaccature o lesioni, i coltivatori preferiscono raccogliere i frutti non ancora maturi e proseguire la fase di maturazione in appositi melai orizzontali. Stese per terra su letti un tempo rivestiti di strati di canapa detti “cannutoli” oggi sostituiti da altri materiali (paglia di cereali, trucioli di legno etc), le Annurche vengono periodicamente rigirate, sino a quando, una volte pronte, avranno acquisito il loro colore rosso naturale grazie all’esposizione al caldo sole del sud e potranno essere immesse nel mercato. Sicuramente le condizioni tipiche degli areali di coltivazione in cui si esalta, inducono in questa mela, quella fragranza e quel sapore unico ed inimitabile. Raccolta ancora acerba durante il mese di ottobre, viene tenuta nei melai per circa due mesi, quindi all’incirca verso la metà di dicembre sarà di un colore rosso vivo e sarà pronta per il consumo e potrà essere conservata sino all’estate dell’anno seguente.
Il frutto è piccolo, con un peso medio di poco superiore ai 100 grammi. La forma è appiattita o rotondeggiante con epidermide rosso striata, mentre la cavità peduncolare presenta una caratteristica area rugginosa. La polpa è di un colore bianco, di consistenza compatta, dolce e succosa, piacevolmente acidula e fortemente aromatica e la sua consistenza si mantiene quasi del tutto inalterata anche dopo mesi di conservazione.
L’Annurca rappresenta un concentrato di vitamine (B1, B2, PP e C), acido malico il composto acidificante naturale responsabile del lieve sapore aspro della mela e di elementi minerali (fosforo, ferro, manganese, zolfo e potassio) il cui apporto è particolarmente consigliato ai bambini e agli anziani; a essa sono attribuite effetti antireumatici e diuretici oltre che azioni ipocolesterolemiche, antimicrobiche intestinali e preventive nei confronti di malattie cardiovascolari; un tasso dello 0,9% di cellulosa, concentrato per lo più nella buccia, ne esalta le qualità digestive; la presenza di fitosteroli e di pectina, rendendo inassimilabile il colesterolo ingerito con gli alimenti, contribuisce all’abbassamento del tasso di colesterolo nel sangue. Recenti studi (Graziani et al., 2005) condotti su cellule in vitro dell’epitelio gastrico umano e su cellule in vivo della mucosa gastrica di ratto, stanno mettendo in luce le proprietà antiossidanti della mela Annurca che potrebbero avere un ruolo decisivo nella prevenzione del cancro; da questi studi è risultato che nelle cellule oggetto di studio, il danno ossidativo indotto si riduceva notevolmente ed in particolare del 50% previa esposizione delle stesse ad estratti di mela e a composti polifenolici antiossidanti quali catechina (flavan-3-oli) e acido clorogenico (derivato dall’acido idrossicinnamico; estere dell’acido caffeico). Da ciò ci viene la saggezza popolare del “Una mela al giorno leva il medico di torno” prende maggiormente credibilità in quanto i composti antiossidanti quali catechine e acido clorogenico presenti nella polpa della mela Annurca sono responsabili dei “benefici effetti” e la loro concentrazione necessaria al raggiungimento essenzialmente degli effetti gastro-protettivi equivale a quella contenuta all’incirca in due mele. Tali studi permetterebbero di riconoscere alla mela effetti contrastanti alcuni processi infiammatori e protettivi nei confronti del danno causato dai radicali liberi dell’ossigeno a livello gastrico, e per più azioni preventive nell’insorgenza del cancro della mammella (Liu et al. 2005).
Ancora un altro studio italiano del 2007 sui ratti, ha confermato gli effetti gastro-protettivi dei polifenoli estratti dalla mela (APE) nel danno indotto da aspirina. I farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS), compresa l’aspirina hanno come effetto collaterale più comune le patologie gastrointestinali, quello più grave è costituito da ulcere complicate o sintomatiche, un estratto alimentare consistente soprattutto di una miscela di polifenoli della mela Annurca previene in modo significativo il danno da aspirina nella mucosa gastriche dei ratti. Questo effetto protettivo non dipende dalla inibizione della secrezione acida gastrica e sembra essere dovuto almeno in parte all’attività antiossidante dell’APE (catechina, epicatechina e acido clorogenico) potrebbero avere un ruolo importante nella protezione contro il danno da aspirina. Infatti, l’APE neutralizza in modo significativo l’aumento indotto da aspirina della concentrazione gastrica di MDA, marker della perossidazione lipidica (Romano et al. 2007). Ancora è emerso da altri studi che l’acido clorogenico, presente nelle mele Annurche, oltre al suo potere elevato antiossidante, si presta a diventare uno dei più innovativi “phytochemical” per l’importante ruolo nell’omeostasi della glicemia infatti quale “modulatore” della glucosio 6 fosfatasi, è in grado di ridurre sia la glicogenolisi epatica (demolizione del glicogeno di deposito epatico in glucosio) sia la gluconeogenesi (sintesi del glucosio a partire da precursori no glucidici) che assorbimento degli zuccheri introdotti con gli alimenti (meccanismo di intervento specifico e diretto sulle cellule della mucosa intestinale) contribuendo così all’abbassamento del tasso ematico di glucosio presentandosi così come un ottimo alimento per diabetici.
Infine va ricordato che l’acido clorogenico applicato per via topica ha un intenso effetto drenante e per questo utilissimo per contrastare il ristagno dei liquidi in eccesso tipico dei tessuti cellulitici. Inoltre non dimentichiamoci delle grandi proprietà emollienti ed antiossidanti di questa mela che la rendono utile anche nell’utilizzo dell’industria cosmetica per la produzione di creme e preparati anti-cellulite e anti-invecchiamento.
Ancora la mela Annurca può essere adibita alla preparazione di ottimi dolci ricordando che, se molto cotta, svolge un’azione lassativa mentre, al contrario, se cruda è un ottimo astringente.
Da tutto quanto detto possiamo pensare al meraviglioso dono che Paride fece ad Afrodite in quanto donna più bella dell’olimpo, quella splendida mela definita pomo d’oro poteva forse essere proprio una mela Annurca.