Nutriente e di buon sapore, il latte è stato considerato per secoli un alimento prezioso e insostituibile. Da tempo alcune ricerche mettono in discussione il suo valore per prevenire l’osteoporosi e favorire un buon accrescimento, mentre altre indagini sembrano addirittura rilevarne spiacevoli effetti collaterali sulla salute. Cosa c’è di vero? Scopriamolo insieme.
1. Quando può essere introdotto il latte vaccino nella dieta?
L’introduzione del latte vaccino prima di aver compiuto l’anno di vita può favorire diversi disturbi fra cui allergie e alterazioni della risposta immunitaria che paiono, fra le altre cose, aumentare l’incidenza del diabete. L’assunzione precoce di alimenti troppo proteici, come latte di mucca e formaggi, aumenta, inoltre, il numero di cellule adipose predisponendo al sovrappeso e all’obesità nell’età adulta. Trascorso questo periodo critico il latte di mucca può essere introdotto nel menu con prudenza, in piccole quantità, senza sovrapporlo ad altri cibi ricchi di proteine, per esempio carne e formaggio. Viceversa, ritardare molto la sua assunzione aumenta la probabiltà di intolleranze.
2. È vero che aiuta a prevenire l’osteoporosi?
Secondo alcune ricerche, chi non lo consuma o lo utilizza con moderazione ha un’incidenza di osteoporosi inferiore rispetto a chi lo utilizza abitualmente. Un consumo elevato di latte può, infatti, favorire la mobilizzazione di calcio dalle ossa per neutralizzare l’effetto acidificante delle proteine che contiene. Per fare il pieno di calcio, meglio quindi assumere acqua minerale non gasata, frutta secca oleosa e verdure della famiglia del cavolo.
3. A chi è sconsigliato?
Il consumo elevato di latticini pare legato a una maggiore incidenza di malattie cardiovascolari e di alcuni tumori, in particolare a seno e prostata. Per prevenire questi rischi basta evitare gli abusi, in particolare i formaggi ricchi di grassi. In caso di intolleranze legate al lattosio, lo zucchero del latte, si può ricorrere allo yogurt o al latte dietetico privo di questo composto. Se invece l’intolleranza deriva dalle proteine del latte aiuta eliminarlo completamente per due-tre mesi reintroducendolo, poi, gradatamente. Il latte è comunque sconsigliato in caso di diarrea. La medicina ayurvedica, infine, raccomanda di non consumarlo mai insieme a frutta, carne, pesce e cibi acidi, e di evitarlo durante l’influenza, perché favorisce la formazione di muco.
4. Quali sono i pregi nutritivi del latte?
La medicina ayurvedica inserisce il latte fra gli ingredienti rasayana, cioè quelli che mantengono la vitalità, perché nutre tutti i tessuti dell’organismo. È consigliato, sempre in dosi moderate, alle persone nervose, affaticate, agli anziani e ai bambini dopo l’anno di età. In effetti, il latte fornisce un pool completo di proteine pregiate, grassi, zuccheri, vitamine, minerali e altri principi attivi protettivi. Quello scremato, o parzialmente scremato, contiene quantità inferiori, oltre che di grassi, di vitamine A e D rispetto all’intero.
5. Il latte biologico ha dei vantaggi particolari?
Innanzitutto la sua produzione mette in primo piano il benessere degli animali e dell’ambiente. Diverse ricerche mostrano, inoltre, che il latte proveniente da allevamenti biologici, soprattutto da animali nutriti al pascolo durante i mesi estivi, ha un contenuto più elevato di acidi grassi essenziali, vitamina E, betacaroteni, luteina e xantina, sostanze antiossidanti dotate di preziosi effetti protettivi e antinfiammatori.