Più volte ho avuto modo di segnalare che l’eccesso di cibo e l’obesità sono una forma di dipendenza: il cibo, e lo zucchero in particolare, funziona come una droga attivando il circuito cerebrale della dopamina, lo stesso che è attivato dalla cocaina e da altre droghe. Nel numero dello scorso settembre dell’ American Journal of Clinical Nutrition, uno studio dimostra, utilizzando la Risonanza magnetica funzionale, che effettivamente cibi ad elevato indice glicemico attivano il circuito della dopamina e inducono lo stimolo a ricercare altro cibo zuccherino.
Lo studio, dell’Harvard Medical School a Boston, ha indagato 12 persone obese, a cui è stato somministrato cibo ad alto e a basso indice glicemico. Dopodiché è stato valutato nei due gruppi il livello di insulina nel sangue a distanza di 2 e 4 ore. Dopo 2 ore, il gruppo che aveva mangiato cibi ad elevato indice glicemico aveva livelli di glucosio nel sangue ancora più alti degli altri, ma dopo 4 ore, quando entrambi i gruppi avevano ripristinato livelli normali, le persone che avevano mangiato più “zuccherato” percepivano più fame degli altri e avevano più attivo il circuito della dopamina, fatto che li avrebbe portati ad agguantare del cibo prima possibile, soprattutto ad elevato contenuto di zucchero. Così il circolo vizioso viene continuamente alimentato. È quindi veramente importante ridurre il contenuto di carboidrati ad elevato indice glicemico e cioè zucchero, dolci, riso bianco, pasta e pane bianco, patate soprattutto fritte, bevande zuccherate e dolcetti vari per evitare di innescare una spirale di continua fame, pericolosa per la linea e la salute.