Povero all’aspetto ma infinitamente ricco. È l’orzo, un cereale all’interno del quale potrebbe essere custodito il segreto per sconfiggere malattie come obesità, depressione e demenza. A dimostrarlo è stato uno studio condotto dall’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
La ricerca, rende noto la stessa Scuola Sant’Anna, è stata condotta in collaborazione con l’Istituto di Neuroscienze del Cnr di Pisa, Jol White del Gruppo Telecom Italia e Granoro che ha sviluppato una linea di pasta con farina di orzo beta, ovvero la varietà contenente la più alta concentrazione di beta-glucano idrosolubile. È infatti questa la molecola responsabile dei benefici dell’orzo sulla salute, un agente naturale che agisce sulle proteine su cui si poggia il nostro Dna favorendo l’espressione di geni protettivi. Secondo lo studio condotto dal Sant’Anna di Pisa, mangiare alimenti ricchi di beta-glucano idrosolubile, come pasta, pane, biscotti o altri preparati a base di orzo, è in grado di rendere l’organismo più resistente allo stress, all’obesità e ai rischi correlati, che creano le basi per lo sviluppo di disturbi del comportamento e della memoria.
Il “segreto” del beta-glucano d’orzo è che agisce da difensore della funzione di una zona del cervello chiamata ippocampo, centro di elaborazione delle emozioni e sede della memoria, nonché primo interlocutore del cuore. La ricerca ha preso a modello il comportamento sociale e biologico dei topi. “Abbiamo osservato le dinamiche che si creano tra diversi individui – spiega Vincenzo Lionetti, responsabile della ricerca – e siamo giunti alla conclusione che l’orzo non potrà risolvere le cause sociali dello stress della società di oggi, dalla disoccupazione o dal mobbing, ma può senz’altro aiutarci a non ammalarci”.