Il “pane nero” ottenuto con l’aggiunta di carbone vegetale si è guadagnato l’attenzione dell’opinione pubblica non solo per la curiosità che suscita il suo strano colore. Ma di cosa si parla quando si parla di “pane nero” al carbone vegetale (diverso da altri tipi di pane scuro come quello di segale)?
Ecco cosa c’è da sapere…
Il carbone vegetale è una polvere ottenuta dal legno carbonizzato e si tratta quindi di una sostanza organica naturale che può essere utilizzata come additivo colorante o come integratore alimentare. Gli integratori a base di carbone vegetale sono consigliati per contrastare disturbi intestinali, flatulenza e gonfiore grazie alle sue proprietà adsorbite dei gas intestinali
Per i prodotti al carbone vegetale non si può usare il termine “‘pane”
Come integratore l’effetto benefico si ottiene con 1 grammo almeno 30 minuti prima del pasto e 1 grammo subito dopo il pasto. Se si pensa che nella preparazione dei prodotti da forno l’impiego è di 15-20 g di carbone vegetale per kg di farina, si deduce che le quantità utilizzate e consumate come additivo nel pane sono insufficienti per avere effetti benefici, pertanto non è possibile classificarlo come alimento funzionale, cioè che possa migliorare la salute. Il consiglio, quindi, è quello di assumerlo sotto forma di integratore. La Commissione europea si è espressa a favore riguardo all’integratore a base di carbone vegetale: citando l’indicazione sulla salute si dice che “il carbone attivo contribuisce alla riduzione dell’eccessiva flatulenza post-prandiale”
L’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, si è espressa nel 2012 con un parere sull’uso di carbone vegetale valutando il suo utilizzo come additivo colorante privo di rischi.
Affidandoci alle valutazioni delle autorità europee si può dire che è possibile consumare il carbone vegetale e i prodotti da forno che lo contengono con tutta tranquillità. Tuttavia non è ancora possibile affermare che l’utilizzo del carbone possa dare benefici alla salute come additivo. La sua aggiunta come colorante nei prodotti da forno è di dubbia utilità perché non si conosce ancora se questi benefici sono ugualmente presenti nel momento in cui il carbone vegetale viene inserito come ingrediente in una matrice alimentare complessa
Carbone vegetale non indicato per chi assume farmaci in concomitanza dei pasti
Se da una parte il carbone vegetale può essere utilizzato come additivo alimentare (secondo il Reg. CE n. 1333/2008), d’altra parte le norme vietano l’impiego di qualsiasi tipo di colorante in pane e pizza. I prodotti da forno con carbone vegetale non possono essere commercializzati con la denominazione di “pane” ma con la denominazione di “prodotto della panetteria fine”. Inoltre, quando il carbone vegetale è aggiunto quale additivo colorante, è vietato vantare gli effetti benefici per l’organismo umano.
Il carbone vegetale ha la capacità di legare qualsiasi cosa transiti lungo il canale digerente, anche nutrienti come alcune vitamine e sali minerali e farmaci, rendendoli indisponibili. In generale non ci sono controindicazioni per il consumo di questa tipologia di alimenti, tuttavia, proprio a causa dell’azione chelante e antinutrizionale del carbone vegetale, è opportuno evitare di consumarli se si assumono farmaci in concomitanza dei pasti o se si hanno situazioni nutrizionali critiche.