«Il progetto Salta in Bocca contro l’obesità infantile – ha dichiarato Paola Binetti, componente della commissione Affari sociali e sanità della Camera dei deputati – apre la strada ad una cultura della prevenzione con altissime ricadute sociali a livello nazionale. L’Expo 2015 inizia proprio con un’iniziativa come questa, di cui siamo felici di sostenere il caposaldo: l’educazione ad una sana e corretta alimentazione che comincia dai bambini e prosegue con le famiglie, la scuola e tutta la complessa rete del mondo extra scolastico, che passa anche attraverso lo sport e le aziende private».
«Perché – ha ribadito Paola Binetti – è fondamentale superare il concetto che solo il pubblico può portare effetti positivi, mentre nel privato esiste una generosità e un mettersi a disposizione per il bene della salute dell’infanzia che deve portarci ad incoraggiare queste diverse forme di sinergia, contrastando quindi quella cultura del sospetto spesso imperante».
«I dati sul sovrappeso e l’obesità nei bambini tra i 5 e i 10 anni – ha sottolineato Patrizio Vanessi, presidente di Cse Italia Srl e ideatore del progetto, plaudendo anche alla presenza di alcuni insegnanti in sala – continuano purtroppo ad essere in crescita. Si tratta di un vero e proprio flagello che nel tempo è destinato a produrre sia conseguenze fisiche e psicologiche su questi bambini sia di impatto economico sulla sanità italiana. Salta in Bocca è un progetto formativo e didattico che funziona già ormai da due anni e il cui consenso è in continuo aumento: ad oggi, hanno infatti aderito, nelle scuole primarie di tutta Italia, 100mila alunni dell’anno scolastico 2014-2015, 200mila genitori e 8mila insegnanti».
Salta in Bocca è un’iniziativa totalmente gratuita, nata in collaborazione con la Federazione italiana medici pediatri (Fimp), che ha l’obiettivo di fornire a bambini e genitori le informazioni e la formazione necessarie per una sana alimentazione ed una corretta attività fisica, attraverso il linguaggio semplice, accessibile e immediato del gioco, coinvolgendo anche gli insegnanti, i genitori gli studi pediatrici che hanno aderito all’iniziativa.
«Ci siamo innamorati del progetto Salta in Bocca – ha evidenziato Giampietro Chiamenti, presidente della Federazione italiana medici pediatri che conta l’80% dei 7mila pediatri italiani – perché introduce un modello educativo attraverso il gioco verso il quale i bambini sono da sempre estremamente ricettivi. Mi auguro che iniziative come questa diventino un patrimonio per tutto il Paese perché aiutano anche a studiare meglio l’epigenetica, ossia quella forte interconnessione tra la salute e l’influsso ambientale nocivo sugli esseri umani, ed in particolare sui bambini».
Oltre a Parmalat, “sostenitrice di una sana e corretta alimentazione, legata allo sport e all’interculturalità” presente anche il Gruppo Fileni rappresentato da Roberta Fileni, direttrice marketing e comunicazione, per cui «se scegliere un sapore è scegliere un sapere, è quindi fondamentale imparare a conoscere ciò che mangiamo, ragione per la quale abbiamo puntato sulla produzione avicola biologica».
«Siamo presenti sul mercato da tre generazioni – ha ricordato Silvia Lazzarin, responsabile marketing e comunicazione di Latteria Montello Spa – e, con la mia famiglia, sentiamo una forte responsabilità sociale nel contribuire, attraverso l’educazione alimentare dei bambini, all’edificazione di quello che sarà l’uomo del domani, con una particolare attenzione poi a non inquinare l’ambiente nel ciclo produttivo».
«Abbiamo aderito con grande soddisfazione al progetto Salta in Bocca – ha evidenziato Luca Zocca, marketing manager di Pedon Spa – perché ci è sembrato che contribuire all’educazione alimentare sin dall’infanzia fosse il modo migliore per festeggiare i nostri 30 anni di attività».
Mentre Manuela Lavezzari, marketing manager Asus, l’azienda che fornisce i prodotti del concorso a premi per le scuole e le famiglie, ha messo in risalto che «è necessario sfatare l’idea negativa del binomio tecnologia e cibo, che porta spesso a pensare che la causa del sovrappeso o dell’obesità dei bambini sia da imputare ai computer o ai tablet. Perché non è la tecnologia ad impedire di mangiare sano o di fare sport, ma la mancanza di un’adeguata cultura alimentare». A sostegno del progetto Salta in Bocca, che ha ricevuto il patrocinio della Fimp, del Ministero della salute, della presidenza della Camera dei deputati e del Senato.