Anche se negli scaffali dei supermercati ormai è di casa, purtroppo il riso integrale non è tra i piatti preferiti dagli italiani. Presenta alcune caratteristiche, come il tempo di cottura, che ne rendono difficile l’uso per chi ha poco tempo da dedicare ai fornelli. E poi ha un sapore più deciso a cui molti non sono abituati e ha una consistenza più coriacea.
In ogni caso, il riso integrale è molto più salutare del bianco. Intanto perché ha un indice glicemico molto più basso e poi perché contiene una notevole quantità di sostanze interessanti per la salute e oggetto di numerose ricerche scientifiche. Su Advances in Nutrition un importante articolo dimostra che sono ormai numerosi gli studi che descrivono gli effetti anticancro, antinfiammatori e antiossidanti di questo alimento, che contiene sostanze, come il beta-sitosterolo, il gamma-orizanolo e i tocoferoli, capaci di indurre al “suicidio” le cellule trasformate in senso maligno, di regolare l’infiammazione e di migliorare la risposta immunitaria. E poi, come tutti gli integrali, il riso bruno è un toccasana per l’intestino – a meno che non si abbia una malattia infiammatoria intestinale in fase acuta -, poiché aiuta l’equilibrio della flora batterica. Insomma vale la pena perdere un po’ più di tempo per cuocerlo, preferendo possibilmente l’integrale biologico.