Un gruppo di ricercatori del Columbia University Medical Center (CUMC), tra cui l’italiano Antonio Maurizi, ha scoperto nelle ossa un ormone che spegne l’appetito agendo direttamente sul cervello e che potrebbe divenire un nuovo alleato nella lotta a obesità, disfunzioni metaboliche e diabete. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista Nature dove si evidenzia che l’ormone, chiamato “lipocalina 2″, è solo l’ultima delle molecole con funzione ormonale scoperte nelle ossa che evidentemente non hanno solo una funzione di sostegno. Sono stati proprio gli scienziati della Columbia University, alcuni anni fa, a pubblicare una serie di ricerche in cui veniva dimostrata l’importante funzione “endocrina” (ossia di produzione ormonale) delle ossa.
Nel nuovo lavoro gli scienziati hanno isolato la lipocalina 2 e visto che è una molecola in grado di superare la barriera emato-encefalica (che protegge il cervello da incursioni pericolose attraverso il sangue) ed agire direttamente nell’ipotalamo, dove è localizzato il centro di controllo dell’appetito.
Gli esperti hanno visto nei topi che la lipocalina 2 controlla e tiene a bada l’appetito. Successivamente in esperimenti su pazienti con diabete 2, gli scienziati hanno visto che minore è la concentrazione sanguigna di lipocalina 2, più questi pazienti risultano obesi e con difficoltà a gestire la malattia, a tenere sotto controllo nel lungo termine la quantità di zucchero nel sangue. La lipocalina 2 risulta dunque essere una molecola promettente per nuove cure contro obesità e diabete.