Che mangiare di notte facesse ingrassare lo si sapeva già: con il buio l’organismo entra, difatti, in una sorta di “anoressia” fisiologica nella quale non si avverte desiderio di mangiare (con l’eccezione di chi sta sveglio di notte o soffre di fame nervosa, per fare qualche esempio). Ebbene, in questo interessante lavoro del prestigioso Salk Institute for Biological Studies di San Diego, e pubblicato sulla rivista Cell Metabolism, si sostiene che per dimagrire meglio e migliorare il controllo della glicemia il segreto sarebbe dividere la giornata alimentare in due parti di 12 ore.
Più precisamente nella prima (che parte dal primo caffè zuccherato o latte del mattino) dovrebbero rientrare tutti i pasti e poi nella seconda parte si dovrebbe stare a digiuno (bere è sempre possibile, ovviamente). Oltre a ciò è stata evidenziata l’importanza di mangiare sempre a orari regolari, per sintonizzare l’orologio biologico con la tavola. Nello studio in questione, difatti, non è tanto la qualità della dieta a essersi mostrata rilevante ma il momento di consumo dei pasti che è sembrato equilibrare il metabolismo, evitando di conseguenza l’aumento di peso e le malattie metaboliche. Vale la pena di provare, no?