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Vellutata di cavolfiore light
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Quali sono i grassi buoni e dove si trovano
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Il latte e le alterative vegetali: soia, avena, riso, mandorla…
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SMOOTHIE: DAGLI USA CON SAPORE

> Sempre più di moda anche da noi, sono una preparazione tipicamente americana: il termine smoothie deriva dall’inglese smooth che, riferito ai liquidi, significa omogeneo, ben amalgamato. Insomma, è un riferimento alla consistenza, leggera nonostante sia a metà tra frullato e purè.

> Per mantenere la temperatura fredda si possono adottare due tecniche diverse: o si versa nel frullatore il ghiaccio, preferibilmente già tritato, oppure si possono ghiacciare uno o più ingredienti, generalmente la frutta o lo yogurt, da frullare poi col resto.

> A causa della tipica densità e la possibile presenza di particelle (degli ortaggi crudi, ad esempio), possono venire serviti con lunghi cucchiaini che ne facilitano il consumo; inoltre è meglio scegliere bicchieri o coppette trasparenti per apprezzarne i colori vivaci. Gli smoothies hanno una maggiore resistenza e stabilità rispetto ai frullati e perciò possono essere preparati con maggiore anticipo.

> Si caratterizzano per utilizzare frutta e verdura spesso abbinate, per la temperatura fredda ma non ghiacciata, per i vivaci colori e per la quasi costante presenza dello yogurt come addensante e aggregante di base. Tra l’altro, in assenza del limone, per evitare l’ossidazione dei vegetali si consiglia di mescolarli subito proprio allo yogurt. Quando è presente frutta pastosa come le banane, si preferisce usare il latte, anche vegetale. Infine, piccole quantità di spezie forti possono essere usate per donare un tocco di sapore in più.

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