Come ogni anno, alla fine dell’inverno, l’organismo provato dal rigore della stagione si trova con una ridotta capacità di difendersi dalle nuove aggressioni e prove che la vita quotidiana propone. Se è vero che i minacciosi virus invernali sono ormai quasi definitivamente debellati è anche vero che altre sollecitazioni, quali le escursioni termiche repentine della primavera, l’incremento delle piogge, con l’umidità conseguente e la presenza nell’aria di sostanze allergeniche richiede all’organismo ed in particolare al suo sistema immunitario, una buona capacità di difesa.
E se questo non bastasse, nonostante “l’aprile dolce dormire “ci inviti a rallentare nelle attività quotidianamente svolte, ci sono gli impegni della vita sempre pressanti ed estremamente condizionanti. L’insieme di queste situazioni strettamente correlate al momento somatico o al momento psichico ed esistenziale ci pone in uno stato di malessere aspecifico ma strettamente fastidioso.
Tra i sintomi più comuni possiamo ritrovare:
– astenia (senso di insufficiente forza fisica);
– apatia (minore desiderio di fare);
– minore capacità di concentrazione;
– irritabilità, ansia, tristezza o malinconia.
Spesso ci rendiamo conto che le sollecitazioni a cui sottoponiamo il nostro corpo e la nostra mente sono superiori a quelle sopportabili in condizioni ordinarie. In questa stagione dovremmo ricaricarci per giungere più forti alla stagione estiva, nella quale saremo sottoposti a sollecitazioni termiche maggiori e nella quale dovremmo comunque svolgere le nostre attività nonostante l’organismo ci richieda un riposo sufficientemente prolungato. Le persone che avranno alcuni dei problemi su indicati percepiranno questo stridente contrasto tra le esigenze e richieste dell’organismo da un lato e le sollecitazioni che gli impegni, le scelte di vita, la realtà che ci circonda ci propongono.
A questo punto due saranno le possibili scelte:
a) assecondare le richieste di pausa
b) stringere i denti e cercare di dare fondo alle energie residue, cercando contemporaneamente nuovi serbatoi di riserva.
Rassegnarsi e considerare inevitabili questi piccoli o grandi guai primaverili, non serve a nulla.
E la buona volontà, se è molto, non è comunque tutto. Un aiuto può venirci dalla natura. Vediamo di ricorrere anzitutto ad un vitto pieno di “vitalie” o “sostanze vitali” tipo vitamine, sali minerali e oligoelementi. A questo proposito proponiamo dei “coadiuvanti” cioè degli aiuti semplici e naturali. Un alimento principe è senz’altro il lievito di birra Saccharomyces cerevisae.
Esistono due tipi di lievito: lieviti alti che si utilizzano per la panificazione e i lieviti bassi. Soltanto questi ultimi vengono utilizzati in terapia
Il lievito di birra è una fonte considerevole di vitamine, aminoacidi, minerali e oligoelementi.
Si consigliano due compresse da 500 mg al mattino e due prima del pasto principale.
Insalate di stagione con erba cipollina, valeriana d’etampes (insalatina primaverile), minestra d’orzo, germogli di grano, di soia, di crescione. Inoltre yogurt naturali, miele, frutti di stagione, frullati di frutta di stagione con abbondante acqua.