Forse sbagliamo a considerare il caffè soltanto come una bevanda eccitante, utile per lo più per svegliarci meglio al mattino oppure dopo pranzo. In questo infuso tanto amato, si trovano anche tante sostanze antiossidanti protettive il cui effetto passa però in secondo piano rispetto a quello tonificante caffeina. Alla quale negli anni sono state imputate, però, le azioni più diverse, sia negative che positive.
Uno studio tutto piemontese
“Chi assume caffè, sul lungo periodo soffre meno d’ansia, dorme meglio e non ha la pressione più alta rispetto a chi non lo beve”. Ad affermarlo è Sebastiano Marra, importante cardiologo piemontese nonché direttore del Dipartimento cardiovascolare del Maria Pia Hospital. Lo specialista, durante le XXXI Giornate cardiologiche torinesi, ha presentato i risultati di una ricerca eseguita nella sua struttura dal 2010 al 2018 sul consumo di caffè ed effetti sulla salute. Per capirlo sono state indagate le abitudini di 13mila piemontesi sul numero di tazzine, sia normali che decaffeinate, consumate nell’arco della giornata.
Le conclusioni principali
Il consumo medio si è attestato intorno ai due caffè giornalieri, con delle punte che arrivano fino alle 5 tazzine. Ma niente paura. Secondo il cardiologo bere 5 tazzine fa più bene che male. Ad analizzare i dati raccolti, il nero infuso non fa alzare la pressione, il colesterolo e non aumenta il rischio di diabete, come sospettato da ricerche svolte nel passato. Al contrario, eserciterebbe un effetto positivo su psiche e di protezione per la salute cardiocircolatoria. Secondo i ricercatori, i consumatori abituali di caffè presentavano anche meno sintomi come affanno, batticuore, stanchezza, mancanza di fiato, dispnea, dolori toracici. In generale, si è riscontrato uno stato maggiore di tonicità.
Con caffeina o senza, l’effetto è uguale
In effetti “Il chicco di caffè è la sostanza con più antiossidanti che esista in natura”, specifica Marra, “perciò bere fino a quattro-cinque tazzine di caffè al giorno, come anche mangiare cioccolato fondente all’85-90%, può aiutare il nostro apparato cardiocircolatorio, soprattutto a lungo termine”. E il merito, sia del cioccolato che del caffè, sarebbe tutto degli antiossidanti – polifenoli in particolare – e non della caffeina. Perciò via libera anche al caffè decaffeinato – ancora meglio senza zucchero aggiungo io – per una pausa salutare e piacevole. Anche perché l’effetto eccitante della caffeina dipende molto dalla tolleranza personale e ognuno sa quale soglia non deve superare per non avere fastidi.