Come fermare l’ingrassamento nel periodo menopausale? Anche se sarebbe più giusto parlare di climaterio, che è quella delicatissima fase di vita – che precede e segue la menopausa – generalmente racchiusa fra i 45 e i 55 anni d’età; mentre col termine menopausa si intende il momento della definitiva cessazione del ciclo mestruale della donna e la fine del periodo fertile. In media per le donne italiane questa avviene tra i 48 e i 52 anni, con una età media di 50 anni e mezzo. Sia il climaterio che la menopausa sono caratterizzati da numerosi cambiamenti metabolici e ormonali. La mancanza degli ormoni femminili, ossia gli estrogeni, comporta una serie di conseguenze non piacevoli. Oltre a una minore protezione del cuore e dei vasi sanguigni nei confronti dell’aterosclerosi e della trombosi e una più facile perdita di calcio da parte del tessuto osseo (l’osteoporosi è dietro l’angolo), si verifica una diminuzione del metabolismo basale. In altre parole, l’organismo riduce la sua spesa energetica. Di conseguenza, anche se si continua a seguire sempre la stessa vita e le consuete abitudini alimentari, il diminuito fabbisogno comporterà un inevitabile aumento di peso. Inoltre, la mancanza di estrogeni farà sì che il grasso acquisito non si depositi più prevalentemente su fianchi e cosce (tipica forma a pera delle donne) ma preferisca distribuirsi nell’addome, nella parte centrale dell’organismo (forma a mela, tipica del maschio). E, sfortunatamente, è proprio il grasso addominale a “dare fastidio” all’organismo, essendo considerato un fattore di rischio per svariate patologie come tumore al seno, diabete di tipo 2 o disturbi cardiovascolari. Ma il diverso assetto ormonale comporta un effetto anche sulle parte psichica, dalla difficoltà di concentrazione al calo dell’umore. Condizione, questa, che al pari dello stress può far aumentare il consumo di cibi stracalorici se non addirittura crisi bulimiche vere e proprie. In una sorta di rapporto di amore-odio col cibo. Ovviamente ogni donna è diversa e se c’è già chi a 45 anni vede allargarsi il punto vita, c’è chi scavalca il climaterio mantenendo senza problemi la sua taglia di sempre. Molto dipende dal dispendio energetico precedente al climaterio: se una donna brucia molte calorie perché ha una buona attività fisica risentirà meno della diminuzione metabolica.
I consigli generali
Il primo obiettivo da raggiungere sarà dare un stop alla bilancia e raggiungere di nuovo l’equilibrio tra entrate e uscite. Per riuscirci, la pratica più efficace è composta da due parti di pari importanza. Queste sono una leggera riduzione calorica (il minimo che serve per fermare l’ingrassamento) e un aumento dell’attività fisica. Riguardo all’introito calorico, la menopausa non è il momento di fare diete drastiche, che contribuirebbero a creare un ulteriore disturbo sul metabolismo. Molto meglio seguire la politica dei piccoli passi, ossia piccole riduzioni ma tutti i giorni. Ad esempio è sufficiente diminuire di 20 grammi le quantità giornaliere di pane e di pasta, di 2 cucchiaini d’olio e di 2 cucchiaini di zucchero per ridurre l’introito calorico quotidiano di ben 250 calorie (equivalente a un dimagramento di almeno un chilo al mese). Magari per altre donne sarà sufficiente levarsi il dolcetto dopo cena o ridurre il consumo di bevande gassate o del vino a cena. Per individuare il consiglio giusto, è molto pratico ripercorrere le abitudini quotidiane anche attraverso la compilazione di un diario alimentare. In questo modo, ognuno potrà scegliere su cosa intervenire col minore disagio possibile. Riguardo all’attività fisica, si ricorda che già una camminata a passo svelto di 30 minuti eseguita tutti i giorni esercita già un effetto stimolante sul metabolismo. Insomma, non bisogna trasformarsi in atlete…
Solo una volta assestata questa nuova condizione di “pareggio” si potranno pensare – proprio se necessarie – ulteriori restrizioni caloriche. Anche se il modo più efficace per ritrovare una buona linea è quello di condurre una vita attiva. L’esercizio fisico unito a una sana alimentazione è infatti indispensabile per mantenere una muscolatura tonica e ossa più forti e protette dall’osteoporosi.