Parlando di alimentazione, gli eccessi invernali in qualche modo hanno intossicato i tessuti con le loro sostanze di rifiuto. Normalmente le sostanze di scarto possono derivare sia da processi digestivi, sia dalle attività delle cellule nei normali processi metabolici. Queste poi vengono convogliate al fegato.
Ed è proprio il fegato a rielaborare le tossine inviandole al rene, o all’intestino con la bile, per l’escrezione. Non è certo un caso che la maggior parte degli alimenti di stagione in questo periodo dell’anno abbiano la capacità, in particolare, di aiutare la funzionalità degli apparati emuntori.
Tra questi troviamo il carciofo, noto per la sua azione protettrice del fegato e ipocolesterolemizzante dovuta per lo più alla cinarina, alcaloide che però è più disponibile quando questo ortaggio è mangiato crudo (peraltro così viene stimolata anche l’azione drenante grazie alla presenza dei tannini).
Segue la numerosa famiglia delle cicorie, alla quale appartengono anche radicchio e indivia. Tra queste hanno una spiccata proprietà depurativa il tarassaco, la cicoria da campo e la cicorietta spadona. A tavola è consigliabile consumarli crudi in insalata per cogliere tutte le loro virtù, tranne che nel caso della cicoria, troppo amara da cruda e che perciò viene tradizionalmente lessata e condita con olio e limone.
Infine, non va tralasciata l’azione diuretica e disintossicante della cipolla e del porro (ricchissimi di potassio e calcio): inseriteli spesso, rosolandoli dolcemente in poco olio.