Quando fa freddo dobbiamo aumentare le porzioni? Un bicchiere di vino in più aiuta? Meglio una zuppa calda o un piatto di pasta? E quanta acqua dobbiamo bere? Quando il nostro corpo è esposto a basse temperature l’organismo reagisce cercando di difendersi e cambia l’equilibrio termico con l’ambiente che ci circonda. Cosa possiamo fare per proteggerci dal freddo? Anche l’alimentazione, quello che mangiamo e quello che beviamo, può aiutarci a rimanere al caldo.
1. Cosa succede all’organismo
Se il termometro scende, scende anche la temperatura interna del nostro organismo. Sotto i 37°C si verificano alcuni processi come la vasocostrizione cutanea, un fenomeno con il quale si cerca di impedire la dispersione di calore che tende a diminuire. Se fa davvero freddo aumenta la produzione di calore interno e l’incremento dei diversi processi metabolici.
Per via delle basse temperature, il corpo comincia a perdere calore più velocemente di quanto prodotto. Se l’esposizione al freddo è prolungata si “erode” l’energia immagazzinata nel corpo e si rischia l’ipotermia, ovvero l’assideramento, con la temperatura del corpo che scende sotto i 35°C. I rischi aumentano se un individuo è sudato o bagnato: anche temperature intorno ai 4°C possono essere pericolose. Ma al freddo, oltre all’ipotermia, si rischiano irritazioni cutanee, disturbi muscolo-scheletrici e geloni.
2. Freddo e alimentazione
Per evitare questi rischi è bene aiutare l’organismo a soddisfare le maggiori richieste metaboliche per produrre più calore interno. Questo si può fare con un adeguato apporto calorico tramite l’alimentazione. «Non è necessario stravolgere l’alimentazione e aumentare considerevolmente l’apporto calorico», spiega la dottoressa. Non abbiamo necessità di mangiare di più: non è che se ingeriamo più calorie ci riscalderemo di più. L’indicazione da mettere in pratica è quella di seguire una dieta equilibrata che privilegi il consumo di prodotti freschi stagionali.
Questo perché l’organismo richiede di rispettare la stagionalità nell’assunzione di frutta e verdura. Il consumo “al momento giusto” impatta sulla produzione di calore a scopo protettivo per evitare squilibri termici. In questo modo ciascun alimento, consumato quando serve, andrà a stimolare determinate vie di metabolizzazione e non altre che, in quella determinata stagione, non dovrebbero essere stimolate.
3. Alimenti per tutte le stagioni
Il consumo di alcuni prodotti sarà costante tutto l’anno, inverno compreso: i prodotti derivati dal grano, i piselli, il mais, i funghi, le patate, le uova. Il loro consumo equilibrato va a impattare sul metabolismo e sulla produzione di grassi, proteine e zuccheri senza alcuno squilibrio. Nel passaggio tra le stagioni andrebbero privilegiati i cosiddetti cibi freschi (pomodori, melanzane, latte) e per la primavera anche gli alimenti cosiddetti “appena riscaldanti”, come la carne, le rape, la zucca, il pollo, il caffè.
4. In inverno zenzero e lenticchie
L’ultima distinzione – quella che diventa più rilevante per la difesa contro il freddo – è tra cibi freddi e cibi caldi: yogurt e frutti di mare meglio in estate. In questi mesi dal clima più rigido sono invece più indicati prodotti come l’agnello, le lenticchie, lo zenzero. Quest’ultimo è molto utile perché è vasodilatatore, agisce sul sistema vascolare producendo calore. Possiamo beneficiare dello stesso effetto “riscaldante” anche consumando spezie come il pepe, un altro vasodilatatore. Il pepe contiene un alcaloide, la piperina, oltre a oleoresine, oli essenziali, glicosidi e polisaccaridi, che stimola la formazione della saliva e la secrezione dei succhi gastrici. Perciò stimola la digestione, oltre ad avere proprietà diuretiche. Ricco di potassio, calcio e fosforo, sembra possedere anche proprietà antisettiche e afrodisiache. È considerato uno stimolante metabolico, utile nel controllo del peso, e determina un grado maggiore di assorbimento dei nutrienti dei cibi; ad esempio, i nutrienti della curcuma, che determinano alcune delle sue proprietà, vengono assimilate in misura maggiore se aggiungiamo un pizzico di pepe. Nelle erboristerie è disponibile in estratto secco e in pomate per uso topico, per lenire dolori articolari cronici.
La frutta fresca di stagione, ad esempio gli agrumi, apporta inoltre anche vitamina C, mentre le verdure di stagione, dagli spinaci ai broccoli, forniscono importanti vitamine e sali minerali come il ferro. Utili anche i legumi, fonte di energia e fibra, e i cereali, meglio se integrali: Brodo, zuppe e minestre sono l’ideale in inverno. Si tratta di pietanze equilibrate nel contenuto, ovvero nell’apporto dei principali nutrienti, che tengono caldi e agiscono sulle giuste vie del metabolismo. Qualche esempio? Zuppe con i prodotti di stagione, come le crucifere, o una calda minestra di lenticchie.
5. Un brindisi per riscaldarsi? Meglio di no
È quanto credono in molti perché in tanti lo ripetono: in inverno l’alcol riscalda. Ma è proprio così? Si tratta di un falso mito. Non ci riferiamo al bicchiere di vino bevuto durante i pasti ma al consumo più che moderato di alcolici e superalcolici. L’alcol è sì vasodilatatore ma il suo effetto è effimero, non agisce in modo corretto sul metabolismo, anzi porta a degli squilibri nel metabolismo degli zuccheri. Infine può causare una eccessiva dispersione di calore.
6. Acqua, tè e tisane
L’idratazione è fondamentale. Anche se rispetto all’estate si sente meno lo stimolo della sete è importante mantenere costante l’apporto di liquidi anche in inverno. Come fare? Se risulta difficile bere acqua possiamo ovviare preparando tè e tisane. In questo modo ingeriamo liquidi, a una temperatura che favorisce il riscaldamento del corpo e, nel caso delle tisane, se scegliamo gli ingredienti giusti, possiamo anche massimizzare i benefici: l’ideale è, ad esempio, una tisana allo zenzero.