Il fagiolo dall’occhio viene spesso confuso con il fagiolino, ma si tratta di una specie diversa. È l’unico fagiolo autoctono del Vecchio Mondo, infatti è originario di Africa e Asia; conosciuto già dagli antichi Greci e Romani e diffusamente coltivato nel nostro Paese durante il Medioevo. Un tempo, i fagioli dall’occhio erano molto consumati e, fino a qualche decennio fa, apparivano sulle nostre tavole; ora, invece, sono quasi scomparsi e vengono coltivati solo in alcune zone di Puglia, Toscana e Veneto.
Come i loro parenti borlotti, i fagioli dall’occhio sono molto ricchi di proteine (allo stato secco ne contengono circa il 23%), ma presentano anche importanti elementi minerali e diverse vitamine. Inoltre, possiedono un’elevata quantità di fibre (circa il 18%), la cui insufficienza, assai comune nell’alimentazione odierna, è all’origine di parecchie malattie come stitichezza, diverticoli intestinali, emorroidi, varici, diabete, malattie cardiovascolari. Numerose ricerche hanno confermato che una modesta quantità di fagioli, consumata con regolarità, può contribuire a prevenire e a curare parecchie malattie degenerative come il diabete, l’aumento del colesterolo nel sangue, l’ipertensione arteriosa, diversi tipi di cancro, ecc.