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I bambini mangiano… col cuore

Se escludiamo i pochi fortunati che hanno figli che “mangiano tutto”, in cucina il mondo dei genitori si divide in tre categorie: gli astuti, che nascondono le verdure dentro piatti graditi (polpette, crocchette, sughi), i seduttori, che propongono piatti kid-friendly, pieni di colori e forme divertenti, e i gendarmi, che gridano tanto e ottengono poco. Esiste però una quarta via, che spesso funziona meglio delle altre: è quella delle emozioni.

I bambini mangiano… col cuore

I bambini spesso, in contesti esterni alla propria casa, mangiano cibi che tra le mura domestiche rifiutano. “Come mai?”, si chiedono i genitori increduli. “Che cos’hanno di diverso le mie zucchine o le mie pere rispetto a quelle proposte in un laboratorio di cucina o a casa dell’amichetto?”. Nulla, naturalmente. La differenza non sta nel sapore, ma nel clima sereno, nell’assenza d’ansia, nel piacere di condividere un’esperienza con gli amici, nella voglia di provare a imitare le azioni dei compagni, nella leggerezza che apre le porte alla curiosità e all’apprendimento. Questo perché i gusti dei bambini non si formano sulla base dell’effettivo sapore dei piatti, o delle imposizioni e dei rimproveri, bensì sulla base delle emozioni che ogni alimento riesce a regalare, soprattutto quando lo si condivide con la famiglia o con gli amici. In altre parole, nell’infanzia il gusto è più “culturale” che “fisico”. Questo meccanismo potrebbe essere una specie di “necessità evolutiva” grazie alla quale ogni bambino ha potuto adattarsi alle abitudini alimentari della società e del luogo in cui è nato, nutrendosi di pizza o di cavallette, di riso o di pesce crudo, secondo le risorse disponibili in quel territorio, e accrescendo così le sue probabilità di sopravvivere.

Ad ogni cibo un ricordo

I bambini che vivono nel nostro Paese non sono diversi dagli altri: amano i cibi allegri (pizza, patatine, gelati e cibi confezionati, che si scartano come regali) e quelli che confortano e rassicurano (pasta in bianco e cibi cremosi). Per lungo tempo noi adulti abbiamo frainteso questa “fame di emozioni” e abbiamo creduto che i bimbi fossero istintivamente portati ad adottare abitudini scorrette, che fossero semplicemente golosi, capricciosi e inappetenti. Abbiamo pensato dunque che il nostro compito di genitori o di educatori fosse quello di correggere questa cattiva inclinazioni con regole severe. Per convincere i nostri piccoli commensali a mangiare bene abbiamo cominciato a parlare di cibo come se si trattasse di un farmaco: “mangia che ti fa bene” è l’adagio che ha sostituito il vecchio “mangia che così diventi grande”. In realtà quel bisogno di emozioni a tavola va ascoltato e merita risposte affettuose, allegre; risposte capaci, tra l’altro, di liberare noi adulti dell’odioso ruolo del “genitore che controlla” a favore di quello del “genitore che condivide e accompagna“. È ottimo, ad esempio, legare gli ingredienti che si propongono a belle esperienze da condividere, per esempio gite nella natura, racconti, giochi, ricordi, esperimenti in cucina e così via. Un compito tutt’altro che gravoso, specie durante le feste. La frutta secca è un insieme di alimenti con un insostituibile valore nutrizionale che dovrebbero tornare a fare parte dell’alimentazione dei bambini, per esempio come merenda. Sono anche gli alimenti tradizionali del Natale, che fanno parte delle nostra cultura. Per presentarli ai bambini in modo vincente, possiamo usarli sia per cucinare sia per giocare insieme.

Un tris con mandorle e nocciole

Basta un foglio o, meglio ancora, un pezzo di cartone, per divertirsi a scoprire i piccoli trucchi di un gioco che piace a tutti i bambini. Quello che era sempre stata solo un’immagine a due dimensioni, prende corpo e consistenza grazie ai semi commestibili e diventa un tris in 3D. E perché no, chi vince si mangia una pedina!

Finte ghiande con mandorle, albicocche, uvette

I semi che piacciono agli scoiattoli piacciono anche ai bambini, specie se assumono un aspetto festoso, come quando prepariamo in casa i cioccolatini. Fate fondere a bagnomaria del buon cioccolato e poi fate colare le gocce, con un cucchiaino, su un foglio di carta da forno. Ora intingete la frutta secca scelta e il dolcetto è pronto.

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