Lo zucchero di canna fa meno male, i bambini possono magiare quello che vogliono, la pasta ingrassa. Sono tanti i luoghi comuni sull’alimentazione, che spesso però non corrispondono alla verità, e che invece ci accompagnano per tutta una vita.
Lo zucchero di canna fa meno male
Lo zucchero bianco e quello di canna sono esattamente la stessa cosa visto che sono fatti della stessa molecola, il saccarosio. Ecco perché a livello alimentare sono prodotti equivalenti. Non è vero quindi che lo zucchero di canna faccia meno male di quello bianco. Resta invece valido sempre il principio secondo cui lo zucchero semplice è un alimento da usare con grande moderazione.
L’ananas fa dimagrire e la pasta fa ingrassare
Il primo mito da sfatare riguarda il fatto che non esistano alimenti in grado di far dimagrire. Ogni alimento ha infatti un potere calorico più o meno alto e va inserito nella dieta nelle giuste proporzioni. L’ananas, ad esempio, è un ottimo frutto e può essere consumato senza timore: l’importante è non credere che mangiarlo possa contribuire alla perdita di peso. D’altro canto una dieta equilibrata prevede i carboidrati, ovvero gli zuccheri complessi, che non dovrebbero mai mancare. La pasta è quindi un valido alimento da consumarsi secondo le giuste quantità e i criteri, tenendo presente il principio della moderazione.
Il ferro si trova soprattutto negli spinaci
Si tratta di una affermazione vera solo parzialmente. Gli spinaci infatti contengono ferro ma questo non è così facilmente assimilabile come quello che si può invece reperire dalle carni rosse.
I bambini possono mangiare tutto quello che vogliono
L’obesità infantile non è qualcosa che passa con lo sviluppo, ma un serio problema a cui fare attenzione. Ecco perché è sbagliato ritenere che i bambini possano mangiare tutto quello che vogliono nelle quantità desiderate. Anche l’alimentazione infantile va invece regolata e bilanciata secondo i principi della dieta mediterranea. Un bambino obeso ha infatti un rischio molto alto di diventare un adulto obeso e questo rischio aumenta con l’età.