La chirurgia plastica, a differenza di altre discipline finalizzate allo studio ed alla terapia di un singolo organo od apparato, non ha un campo di applicazione delimitato. Infatti essa, se da un lato è chirurgia cutanea e di superficie, dall’altro interviene anche sui tessuti profondi e sullo scheletro; se mira a restaurare le forme lese da eventi patologici o addirittura congenitamente abnormi, altresì essa tende a ripristinare le funzioni compromesse. L’unità di questa materia si ritrova, nello spirito di ricercare costantemente risultati sempre più soddisfacenti e validi nel tentativo di ottenere un completo recupero morfo-funzionale dell’individuo. Per questi motivi la chirurgia plastica pur essendo forse la più antica tra le specialità chirurgiche è anche una delle più moderne ed impegnate nello studio dei fenomeni biologici e nella continua evoluzione sia delle tecniche che delle loro possibili applicazioni. Oggi il campo di applicazione della chirurgia plastica va dallo studio e terapia delle malformazioni esterne, soprattutto dell’estremo cefalico, dell’arto superiore, dei genitali, al trattamento di patologie acquisite specie di origine traumatica, quali le ustioni; dalla chirurgia oncologica a quella estetica. Inoltre il chirurgo plastico si trova frequentemente a collaborare con specialisti di altre discipline nella terapia delle più varie patologie per la programmazione ed esecuzione del trattamento ricostruttivo.