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Il latte e le alterative vegetali: soia, avena, riso, mandorla…
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Nella dieta pre-invernale non devono mancare gli alimenti giusti
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Quali sono i cibi giusti per chi fa sport?
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I trucchi salva linea per mantenere i risultati

In primavera incominciamo a riprovare qualche vestito dell’anno prima e scopriamo che non entrano più così comodi… Forse è il caso di mettersi a dieta? Dal momento in cui formuliamo questa domanda a quando ci sentiremo soddisfatti della nostra forma fisica, gli ostacoli da superare sono molti. Ma prima di iniziare dobbiamo farci una domanda fondamentale: siamo sicuri di dover perdere peso? E quanto?

  1. Il peso ideale Sono state messe a punto tante formule e tabelle per il calcolo del peso ideale. In realtà sarebbe meglio definirlo “peso teorico”, proprio perché nasce da calcoli che vanno poi adattati alla singola persona. Consultiamo questi dati, ma facciamoci anche qualche domanda. Qual era il nostro peso abituale, quello che abbiamo tenuto per più tempo recentemente senza grandi sacrifici? Varrebbe la pena per cominciare tornare a quello. Se è una questione di un paio di chili di differenza è utile fare un piccolo esame di coscienza: forse negli ultimi tempi abbiamo camminato meno, partecipato a un po’ di cene con gli amici, aumentato il consumo di pane e dolci… Se è così, proviamo semplicemente a fare marcia indietro e il peso dovrebbe rientrare. Se invece i chili di troppo sono oltre i cinque, forse è meglio chiedere la consulenza di un dietologo che ci aiuti a individuare i punti critici del nostro stile alimentare.
  2. Obiettivi realizzabili In ogni caso, è molto importante darsi degli obiettivi realizzabili: già stare a dieta non è facile, se poi pretendiamo troppo da noi stessi il fallimento sarà inevitabile. È bene puntare su una perdita di peso al massimo del 10% rispetto a quello di partenza, e in tempi ragionevoli. Più tempo c’è voluto a ingrassare, più tempo ci vorrà per tornare in forma. Ma l’importante è non riprendere peso, il che significa capire gli errori fatti e non ripeterli. Occorre scegliere obiettivi realizzabili anche per quanto riguarda l’attività fisica: ovviamente è necessario aumentare il consumo energetico, ma è bene scegliere un’attività da poter praticare con piacere. Inutile iscriversi a una piscina lontana da casa o a una palestra con orari difficili da combinare con il lavoro. Può bastare camminare, andare in bicicletta, fare le scale a piedi o andare a ballare. L’importante è farlo con costanza.
  3. La rigidità non aiuta Il primo periodo in cui ci mettiamo a dieta è sicuramente quello in cui siamo più motivati ed è giusto approfittarne: soffriamo un po’ ma si vedono i risultati e questo ci spinge a continuare. Inviti a cena cancellati, frigorifero semi vuoto, tante verdure e niente dolci… ma per quanto possiamo andare avanti così? È utile chiederci cosa ci manca di più, perché essere eccessivamente rigidi con sé stessi potrebbe far interrompere la dieta e rendere vani tutti gli sforzi fatti. Per qualcuno sarà la pizza, per altri il cioccolato, la colazione al bar o la cena libera con gli amici. Meglio prevedere una volta o due a settimana uno strappo alla regola: se negli altri giorni si segue la dieta non ci saranno grandi rallentamenti nella perdita di peso ma soprattutto si eviterà di desiderare troppo qualcosa che, essendo proibito, diventerà ancor più ambito. Una buona dieta è un’educazione alimentare che prevede giorni normali e occasioni particolari che dobbiamo imparare a gestire senza che cresca l’ansia.
  4. E se la bilancia si blocca Capita che prima o poi ci sia un rallentamento nel calo di peso e così siamo portati a mangiare ancora meno per sbloccare la situazione. È utile, a questo punto, tenere per qualche giorno un diario alimentare annotando tutto ciò che mangiamo. Fondamentale anche aumentare l’attività fisica. Il diario servirà a capire se abbiamo fatto qualche strappo alla regola di troppo. Se non è così, bisogna perseverare come al solito e dopo un po’ di giorni il peso dovrebbe ritornare a scendere, anche se in maniera più lenta. Se però questo  non accade, chiedere consiglio a un esperto potrà chiarire se abbiamo già raggiunto l’obiettivo oppure se si può modificare la strategia alimentare per andare oltre.
  5. Mantenere i risultati Siamo arrivati al peso stabilito, ci sentiamo finalmente meglio e tutti ci fanno i complimenti ma… non è finita. Come abbiamo detto, la cosa più importante è non riprendere i chili persi. Come prima strategia, serve tenere sott’occhio la bilancia, perché se vediamo che il peso tende a salire, occorre subito porre rimedio. Fino a circa un anno dopo il raggiungimento del peso giusto, siamo ancora in una fase potenzialmente “a rischio”. Appena recuperiamo un chilo va perso in breve tempo in modo che non diventino tre o quattro rapidamente. Naturalmente pesarsi il giorno dopo una cena abbondante non ha molto senso. Continuiamo a salire sulla bilancia una volta a settimana senza troppa ansia ma prendendo atto della situazione.
    Se abbiamo imparato a mangiare in maniera equilibrata, sappiamo che non c’è nessun cibo proibito di per sé ma è necessario un ordine nella settimana e saper gestire situazioni potenzialmente a rischio. Quindi, non rinunciamo a un bel pranzo con gli amici, ma la sera equilibriamo con un semi digiuno a base di verdure o tisane; aumentiamo l’attività fisica se abbiamo mangiato troppo; mastichiamo sempre lentamente e godiamoci ogni boccone. Perché il cibo non è un nemico da far sparire al più presto divorandolo, ma qualcosa che ci soddisfa e ci fa stare bene.

4 trucchi salva linea

  • Tenere in mano una tazza con una tisana calda e profumata da sorseggiare tiene a bada per un po’ la voglia di mangiare fuoripasto.
  •  Sgranocchiare verdure come carote o sedano è sempre una delle strategie migliori: soddisfa il desiderio di masticare e lo stomaco si riempie con pochissime calorie.
  • Se sappiamo che dopocena abbiamo sempre “voglia di qualcosa” riserviamo una parte dei carboidrati o della frutta previsti nella dieta per quel momento.
  • Usiamo erbe aromatiche e spezie spesso e in quantità per insaporire i cibi e farli diventare gustosi e originali senza modificare l’apporto calorico.

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