Noci, mandorle, nocciole… Sono tanti benefici sulla salute dovuti al consumo della frutta secca a guscio. Da quelli anticolesterolo a quelli sulla pressione o contro il declino cognitivo. Ciò che non si sapeva è che questa categoria di alimenti ci fa bene ancora prima di nascere. E non ne servono grandi quantità ma già trenta grammi per tre volte a settimana: questa la quantità media di frutta a guscio consumata dalle gestanti che è già risultata efficace.
Lo sostengono gli autori di un lavoro spagnolo appena pubblicato sull’European Journal of Epidemiology che hanno scoperto un collegamenti tra una dieta materna ricca di frutta a guscio durante il primo trimestre di gravidanza e un migliore sviluppo neuropsichico del bambino.
Lo studio in questione ha riguardato oltre 2.200 coppie di mamme e bambini, già partecipanti a un grande studio di popolazione iberico (INMA). Le informazioni sull’assunzione di noci & Co. sono state ottenute dai questionari sulle abitudini alimentari, che le madri hanno completato durante il primo e l’ultimo trimestre della gravidanza. Mentre lo sviluppo neurologico e psicologico dei bambini è stato valutato utilizzando diversi test standard all’età di 18 mesi, 5 anni e 8 anni.
I principali risultati
Ebbene, il gruppo di bambini le cui madri hanno mangiato più spesso frutta a guscio durante il primo trimestre di gravidanza hanno ottenuto i migliori risultati in tutti i test che misurano la funzione cognitiva, la capacità di attenzione e la memoria. Grandi risultati che, come già ricordato, si sono ottenuti con quantità davvero facile da raggiungere: ossia una media settimanale di poco meno di tre porzioni da 30 grammi l’una.
Ecco come ha commentato questi risultati Florence Gignac, tra gli autori principali dello studio. “Questa è la prima ricerca che esplora i possibili benefici del mangiare la frutta a guscio durante la gravidanza per lo sviluppo neuropsichico del bambino a lungo termine. Il cervello, infatti, subisce una serie di processi complessi durante la gestazione. Di conseguenza la nutrizione materna è un fattore determinante nello sviluppo del cervello fetale e può avere effetti a lungo termine.”
Nutrienti per il cervello che si forma
I tipi di frutta secca presa in considerazione nello studio sono stati le noci, le mandorle, i pinoli, le nocciole e le arachidi (queste ultime in realtà sono legumi ma vengono assimilate alla frutta a guscio). I ricercatori ritengono che gli effetti benefici osservati possano essere dovuti ad alcune sostanze nutritive come l’acido folico e, in particolare, gli acidi grassi essenziali omega 3 e omega 6. Questi componenti tendono a accumularsi nel tessuto nervoso, in particolare nelle aree frontali del cervello, che influenzano la memoria e altre funzioni cerebrali.
Infine, la ricerca ha anche analizzato il consumo di frutta secca durante l’ultimo trimestre di gravidanza, ma in questo caso non sono state osservate associazioni significative. In effetti, si ritiene che durante la gestazione ci siano dei periodi in cui lo sviluppo fetale risulta più o meno sensibile alla dieta materna. Va detto che giacché lo studio in questione è stato il primo a fornire queste nuove indicazioni, saranno necessarie ulteriori ricerche per verificarne l’esattezza.