Per combattere il freddo e resistere alle basse temperature, anche l’alimentazione, quello che mangiamo e quello che beviamo, può aiutare a far rimanere al caldo il nostro organismo.
Quando il freddo si fa sentire e le temperature si abbassano, anche quella temperatura interna del nostro organismo: sotto i 37° C si verificano alcuni processi come la vasocostrizione cutanea, un fenomeno con cui il nostro corpo cerca di non disperdere il calore: “Se l’esposizione al freddo è prolungata si “erode” l’energia immagazzinata nel corpo e si rischia l’ipotermia, ovvero l’assideramento, con la temperatura del corpo che scende sotto i 35°C. I rischi aumentano se un individuo è sudato o bagnato: anche temperature intorno ai 4°C possono essere pericolose”.
In questi mesi dal clima più rigido gli alimenti più indicati sono prodotti come l’agnello, le lenticchie, lo zenzero. Quest’ultimo è molto utile perché è vasodilatatore, agisce sul sistema vascolare producendo calore. Anche le spezie nascondono un effetto “riscaldante”: il pepe contiene un alcaloide, la piperina, oltre a oleoresine, oli essenziali, glicosidi e polisaccaridi, che stimola la formazione della saliva e la secrezione dei succhi gastrici. Perciò stimola la digestione, oltre ad avere proprietà diuretiche. Ricco di potassio, calcio e fosforo, sembra possedere anche proprietà antisettiche e afrodisiache. È considerato uno stimolante metabolico, utile nel controllo del peso, e determina un grado maggiore di assorbimento dei nutrienti dei cibi; ad esempio, i nutrienti della curcuma, che determinano alcune delle sue proprietà, vengono assimilate in misura maggiore se aggiungiamo un pizzico di pepe. Nelle erboristerie è disponibile in estratto secco e in pomate per uso topico, per lenire dolori articolari cronici.
Le bevande
In molti sono conviti che tra bevande e alimenti riscaldanti ci sia anche l’alcol: E’ un falso mito. Non ci riferiamo al bicchiere di vino bevuto durante i pasti ma al consumo più che moderato di alcolici e superalcolici. L’alcol è sì vasodilatatore ma il suo effetto è effimero, non agisce in modo corretto sul metabolismo, anzi porta a degli squilibri nel metabolismo degli zuccheri. Infine può causare una eccessiva dispersione di calore.
Per mantenere il nostro organismo ben idratato anche quando si sente meno lo stimolo della sete, possiamo ovviare preparando tè e tisane. In questo modo ingeriamo liquidi, a una temperatura che favorisce il riscaldamento del corpo e, nel caso delle tisane, se scegliamo gli ingredienti giusti, possiamo anche massimizzare i benefici: l’ideale è, ad esempio, una tisana allo zenzero”.
In generale l’indicazione da mettere in pratica è quella di seguire una dieta equilibrata che privilegi il consumo di prodotti freschi stagionali. Questo perché l’organismo richiede di rispettare la stagionalità nell’assunzione di frutta e verdura. Il consumo “al momento giusto” impatta sulla produzione di calore a scopo protettivo per evitare squilibri termici. In questo modo ciascun alimento, consumato quando serve, andrà a stimolare determinate vie di e non altre che, in quella determinata stagione, non dovrebbero essere stimolate.
I prodotti derivati dal grano, i piselli, il mais, i funghi, le patate, le uova: il loro consumo equilibrato va a impattare sul metabolismo e sulla produzione di grassi, proteine e zuccheri senza alcuno squilibrio. Nel passaggio tra le stagioni andrebbero privilegiati i cosiddetti cibi freschi (pomodori, melanzane, latte) e per la primavera anche gli alimenti cosiddetti “appena riscaldanti”, come la carne, le rape, la zucca, il pollo, il caffè”.